Reportage

Bombe su Cagliari: cronologia di una strage

Autore: Francesco Fuggetta,
4 marzo 2009, 12:44
Sono trascorsi 66 anni dagli attacchi angloamericani della Seconda Guerra Mondiale,che distrussero l'80% degli edifici e provocarono più di 2.000 vittime
La chiesa di San Domenico distrutta dai bombardamenti (1943)
La chiesa di San Domenico distrutta dai bombardamenti (1943)

1943, Annus Horribilis

Noi abbiamo bombardato i vostri porti e le vostre industrie che lavorano nel solo interesse della Germania. Avete provato il peso delle nostre bombe. Altre seguiranno. E’ a voi la scelta tra la voce che noi vogliamo portarvi e la distruzione dei tedeschi ed i fascisti provocano sulle vostre città e su voi”.

Con questo volantino, dall’italiano impreciso, si intendeva inviare un messaggio alla popolazione. Le conseguenze da parte degli angloamericani non si fecero attendere, e furono terribili: il 17 febbraio la città fu attaccata da 105 aerei fra B17 (le fortezze volanti) e caccia pesanti, P38 Lightning a doppia fusoliera. Alle due del pomeriggio gli aerei da bombardamento americani piombarono nel centro della città per sganciare a tappeto un gran numero di bombe di medio calibro e di spezzoni incendiari. In via Sant’Efisio, tra la chiesa di Sant’Anna e quella di Santa Restituta, fu una strage. Il bollettino ufficiale parlava di 100 morti e 255 feriti; ma in realtà i morti furono quasi 200.

Il 26 febbraio una ventina di B17 arrivò sulla città da Capo Carbonara, rovesciando 50 tonnellate di bombe sulla direttrice Bonaria-Castello-Stampace. Il bollettino parlava di 73 morti e 286 feriti. Il Teatro Civico fu sfondato, il Bastione di Saint Remy, colpito da tre bombe, perse l’arco con parte delle scale.

In Piazza Costituzione si formò una profonda voragine. In Castello, il palazzo del Villamarina fu sventrato, mentre la chiesa di San Giuseppe, vicino alla Torre dell’Elefante, crollò completamente. Di Sant’Anna rimase in piedi solo la facciata e, in piazza del Carmine, una bomba lasciò una profonda buca larga otto metri. Il Municipio conservava solo la facciata. Parecchie costruzioni del Largo, del Corso, di via Sassari, via Maddalena, via Malta e via Caprera diventarono cumuli di macerie.