Reportage

Gli uffici di rappresentanza in città.
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L'etica della convivenza

Il multiculturalismo è la negazione dello Stato nazionale e sovrano, quello che a lungo ci ha tenuti imbrigliati nella convinzione che una società pluralista fosse sbagliata perché minaccia dell'identità culturale. Integrazione e convivenza sono invece le parole d'ordine: uno Stato libero e democratico deve assicurare a tutti i suoi cittadini uguaglianza di diritti e doveri, che non significa omogeneizzazione, quel genocidio culturale che il diritto internazionale combatte in tutte le sue sfaccettature. Integrazione e convivenza sono soprattutto un'occasione per lo Stato di accoglienza di crescere culturalmente, socialmente ed economicamente. Già da tempo Cagliari ha aperto le braccia all'integrazione, accogliendo tutte le specialità che hanno bussato alla sua porta e divenendo italiana, sarda, ma anche spagnola, ucraina, cinese, indiana, russa, tedesca, inglese, marocchina, polacca... E quale città più multiculturale di Cagliari, dal cui porto sono sbarcate per secoli tante culture diverse, da quella pisana a quella aragonese e a quella piemontese; tra chi l'ha dominata e chi ha solo chiesto accoglienza, tutte hanno contribuito a renderla il centro multiculturale e allo stesso tempo fortemente identitaria che è oggi.

Cagliari ospita attualmente diciannove Consolati Onorari, dai più antichi, Salvatore Plaisant, Console On. per il Regno di Norvegia, Andrea Dore, Console On. per la Repubblica francese, Andrew Graham per il Regno Unito, Roberto Chessa per la Repubblica di Finlandia, Roberto Corrias per il Regno di Svezia ed il Regno dei Paesi Bassi (quest'ultimo nato tempo dopo), Alberto Vespa per la Confederazione svizzera, a quelli sorti dopo gli anni 2000, Maria Grazia Monni per il Regno di Spagna, Massimo Cugusi per la Repubblica di Lituania, Giuseppe Carboni per la Repubblica di Belarus, Alfonso Olla per la Repubblica Ceca, Martino Contu per la Repubblica Orientale dell'Uruguay, Antonio Solla per la Repubblica ellenica, Gabor Pinna per la Repubblica ungherese, Alessandra Bruder per la Repubblica federale di Germania, Giovanni Dore per il Regno del Belgio, Roberto Bolognese per il Principato di Monaco, Corrado Fois per il Regno di Danimarca, Michele Pons per la Repubblica di Malta, e Danilo Cannas per la Repubblica delle Filippine.

Sono passati ormai vent'anni da quando i Consoli Onorari della città di Cagliari decisero di rafforzare il loro legame al fine di rendere i loro rapporti più stabili e coordinati: nacque così il Corpo Consolare della Sardegna, che è stato formalizzato solo lo scorso anno e da quel momento ha reso periodiche le riunioni tra i Consoli; rappresenta un traguardo non da poco: non sono molte infatti le regioni italiane che possono vantarne uno. Si tratta, così come l'UCOI e l'UCOIM, di un ente morale, le cui finalità derivano dallo statuto dell'UCOI. Il suo scopo è quello di promuovere una migliore conoscenza tra i Consoli operanti sullo stesso territorio, diffondere fra di essi informazioni di ogni genere, utili per l'assolvimento delle funzioni consolari, promuovere tutte le iniziative atte ad incrementare il loro coordinamento, fare in modo che i Consoli concordino con le Istituzioni statali ogni iniziativa atta ad assicurare ai cittadini degli Stati esteri rappresentati assistenza anche umanitaria e sociale, per una maggiore integrazione ed una migliore convivenza.