Reportage

Comunicazione istituzionale e pubblicità sociale: cittadini e istituzioni sempre più vicini

Autore: Giulia Antinori,
21 novembre 2007, 16:57
Un nuovo modo per essere sempre più vicini ai cittadini e sensibilizzarli sui problemi e le priorità di una città in continua trasformazione.
Stop spray! Non imbrattare i muri della città: campagna contro lo spray selvaggio
Stop spray! Non imbrattare i muri della città: campagna contro lo spray selvaggio

Dagli anni '70 alla direttiva Frattini: a Cagliari l'Amministrazione comunica così

Ormai abituati a ogni tipo di pubblicità distribuita con ogni mezzo e a campagne su scala nazionale, con spot sulle principali reti televisive e radiofoniche, non ci siamo forse accorti che qualcosa, recentemente, è cambiato. Gli anni '70 sono ormai lontani ed è solo l'evoluzione normativa degli ultimi quindici anni che, in tempi e modi differenti, ha inserito il tema della comunicazione pubblica all'interno del rapporto fra Governo, istituzioni pubbliche, mass media e cittadini.

Con il decentramento amministrativo degli ultimi 25 anni in Italia era cresciuta la necessità reale di avvicinare le istituzioni ai cittadini, sempre più consapevoli dei propri diritti, e di pubblicizzarle. Con le nuove norme in materia di diritto di accesso ai documenti amministrativi, all'inizio degli anni '90, si era concretizzato ulteriormente lo stretto rapporto tra governati e governanti. Ecco allora che il 7 giugno del 2000 viene promulgata la legge numero 150, che disciplina e diversifica le attività e le finalità di informazione della pubblica amministrazione rispetto a quelle di comunicazione. Un trasferimento verticale, nel primo caso, un processo bidirezionale, con tanto di feedback, nel secondo. Un rapporto di interazione, quindi, adatto a trasmettere messaggi di interesse sociale e valori e favorire il consenso del pubblico su argomenti di interesse collettivo.

Ma non è finita. Se con la 150 "comunicare" diventa parte integrante dell'attività amministrativa, anche e soprattutto a livello locale, la cosiddetta direttiva Frattini, del 7 febbraio 2002, amplia i campi di attività comunicativa e, ancora più importante, ne definisce obbiettivi e modalità. Tutti gli aspetti dell'informazione e della comunicazione, interna e esterna, sono chiariti e delineati con precisione: modalità operative (strategie, scelta dei mezzi, attività di monitoraggio), funzioni e risorse.

Direttive Frattini o no, è ormai da molti anni che il Comune di Cagliari cura regolarmente e con attenzione tutti gli aspetti della comunicazione coi cittadini. Newsletters, servizio di sms per informazioni e segnalazioni e, soprattutto, pubblicità sociale.

I problemi di una città in forte espansione sono tanti, e tanti sono anche i temi sociali cari a amministrazione e cagliaritani. Pulizia e rispetto dei luoghi pubblici, per esempio, ma anche rispetto del verde e regole di buona convivenza. Promozione delle attività comunali e pubblicità sociale vanno spesso di pari passo, perché bisogna fare i conti con menefreghismo e, più spesso, disinformazione. Ecco allora che i vari assessorati e uffici di servizi del Comune di Cagliari, ognuno in base alle singole esigenze e possibilità, si occupano anche di comunicazione e pubblicità delle proprie attività.

Un lavoro che diventa trasversale nel caso dell'Ufficio stampa, che si muove su diversi fronti dando visibilità alle iniziative dell'amministrazione e "educando" l'opinione pubblica. Dalla promozione di numeri verdi per avere informazioni sugli animali domestici alla campagna di adozione dei randagi, dalla pubblicità per il servizio delle autentiche a domicilio alla campagna contro i "lo spray selvaggio" sui muri della città. Per finire poi con le campagne più recenti per la pulizia della spiaggia del Poetto, quella delle strade e il corretto uso del cellulare. Un difficile lavoro di sensibilizzazione che vede la sinergia tra Comune e agenzie pubblicitarie cittadine.