Le reazioni. Il governatore ha dato mandato agli uffici competenti della Regione per trovare una soluzione
Gli ecologisti: «La Giunta dovrebbe rivedere con urgenza il piano energetico»
«Sul Golfo degli Angeli è in corso una speculazione». Così, il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, dopo la pubblicazione delle procedure di avvio delle autorizzazioni alla Trevi Energy per la costruzione di trenta pale eoliche alte cento metri tra Pula e La Maddalena spiaggia. Floris si chiede: «A parte lo sfregio di carattere ambientale, quali sono i vantaggi reali per i cittadini? Mi aspetto che nascano comitati spontanei contro l'incombenza dell'eolico sul Golfo». Praticamente, «agiremo in accordo con gli altri comuni interessati». Restano trenta giorni di tempo, come indicato dalla Capitaneria di porto. «Mi chiedo però - continua Floris - se anche la Regione non intenda fare qualcosa, considerati i suoi rapporti costanti a livello ministeriale. Insomma si è fatto tanto chiasso per la grandezza del Betile, non si può soprassedere di fronte a un parco eolico così impattante». Ugo Cappellacci, da parte sua, conferma la netta contrarietà alla realizzazione di impianti eolici off-shore. In merito alla pubblicazione dell'avvio di autorizzazione alla Trevi Energy, «abbiamo dato mandato ai nostri uffici perché analizzino la situazione e valutino le eventuali iniziative del caso ». Per l'ambientalista Antonello Gregorini, «la Giunta Cappellacci dovrebbe procedere con la massima urgenza a riconfigurare il modello di sviluppo relativo alle fonti di energia rinnovabile, cioè quello contemplato dal piano energetico regionale». Un modello che, per il momento, consente a una sola società, la Trevi Energy, di poter costruire un impianto da 99 megawatt di potenza. «Un bel pacchetto - continua Gregorini - rispetto ai 1.500 megawatt disponibili in Sardegna, in base ad un accordo con Terna, per le fonti rinnovabili ». ¦ R. M.
Hanno detto
Mauro Pili DEPUTATO DEL PDL ¦
¦ I miliziani del vento rapinano gli incentivi sull'eolico pagati dai sardi, costretti a subire anche la beffa.