Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il timore dei sindacati: «Si tagliano le produzioni»

Fonte: L'Unione Sarda
3 marzo 2010

Lirico. Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro tra il sindaco e i lavoratori


Confermata la fiducia nel sovrintendente Maurizio Pietrantonio ma i sindacati, che ne chiedevano la sostituzione, adesso temono un taglio delle produzioni del Teatro Lirico. Convocato ieri il Consiglio di amministrazione dell'ente lirico, al termine della riunione il sindaco Emilio Floris ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori. Assieme al primo cittadino, nel faccia a faccia coi sindacalisti, c'erano anche i rappresentanti del Comune, Felicetto Contu e Maurizio Porcelli, più Gabriella Locci (rappresentante nel Cda del ministero per i Beni e le Attività Culturali). Un botta e risposta che si è concluso solo in tarda mattinata, ma senza schiarite.
LA PROTESTA «La riunione - spiega Gigi Sarigu, coordinatore della Rsu - era stata chiesta dai sindacati perché la situazione finanziaria del teatro è molto preoccupante. Durante l'incontro, ci è stato detto che il periodo è grave e che le istituzioni non pagano ma che comunque non è colpa della gestione. Hanno confermato la fiducia al sovrintendente e rimarcato che a pesare sono i costi dei dipendenti. Un concetto che noi abbiamo contestato ma sembra che l'unico modo che hanno per affrontare la crisi sia tagliare le produzioni e dare la colpa ai costi del personale. Per il momento hanno tagliato già un'opera e due balletti. Di fatto: non abbiamo avuto risposte».
IL SINDACO I rappresentanti dei lavoratori parlano già di possibili riduzioni delle produzioni che, secondo le prime indiscrezioni, riguarderebbero un'opera e due balletti. «È stato un incontro interlocutorio - chiarisce il sindaco Emilio Floris - la situazione merita una riflessione più lunga per studiare le soluzioni più idonee, visto anche l'importanza del teatro e di chi ci lavora. Le posizioni dei sindacati, che pure capisco, devono sollecitare tutti a ulteriori miglioramenti qualitativi. Abbiamo confermato la fiducia nel sovrintendente, in attesa che vengano risolti i punti nodali che sono esclusivamente economici e non qualitativi. Ora faremo qualsiasi sforzo per ottenere risultati migliori: l'interesse di tutti è che il teatro, pur nella criticità, diventi ancor più un punto di riferimento per la cultura sarda».
LE PROPOSTE Ma la tensione resta alta tra i dipendenti a causa del deficit di bilancio da 25 milioni di euro. Da settimane, chiedono ai vertici un impegno straordinario per risanare i conti. Cisl, Uil, Snater e Libersind hanno già chiesto le dimissioni della dirigenza, mentre la Cgil, nei giorni scorsi, ha proposto una «gestione manageriale, più trasparenza, meno legami con la politica e la restituzione al teatro del prestigio perduto».
FRANCESCO PINNA

03/03/2010