Rassegna Stampa

Il Sardegna

Il grido d'allarme per il Lirico «Sarà schiacciato dai debiti»

Fonte: Il Sardegna
26 febbraio 2010

Via Sant'Alenixedda. La Cgil attacca la gestione del Teatro: più manager, meno politica

Nonnis: il buco in bilancio per il 2009 è di 25 milioni di euro «In bilico pure la qualità»

Anna Brotzu cagliari@ilsardegnablu.it ¦

«Trasparenza e gestione manageriale per arrestare il declino della produzione culturale del Teatro Lirico»: è quanto sollecita «con urgenza», richiamando tutti, cittadini, amministratori e artisti «una forte assunzione di responsabilità» la lettera aperta firmata dal segretario provinciale della Cgil- Slc Giuseppe Nonnis inviata al sindaco e all'assessore regionale alla Cultura Maria Lucia Baire, al CdA, ai sindacati, i lavoratori e il pubblico del Teatro. Inquietudine per il futuro di quella che il segretario della Cgil Enzo Costa ha definito «un'importante fabbrica di creatività, in cui lavorano tra stabili e precari circa 300 persone, per non parlare dell'indotto del nascente Parco della Musica e delle attività economiche del comparto turistico alberghiero». Un grido d'allarme dopo lo sciopero del 20 febbraio. Segnali di una tensione crescente tra la Sovrintendenza e le «diverse maestranze che spesso con altissima professionalità operano all'interno di quel “motore culturale” che il teatro è stato per un decennio (1996-2006) per tutta l'Isola», sottolinea Nonnis, che aggiunge: «A fine 2009 l'indebitamento era di 25 milioni di euro ». Un dato preoccupante, a fronte di interessi passivi annui per centinaia di migliaia di euro dovuti alle banche, e a scelte onerose come l'acquisizione di scene e allestimenti. Non pervenuti sono anche 5 milioni ee 500mila euro che sarebbero dovuti arrivare come “premio” per il pareggio di bilancio. Il rischio, aggiunge Nonnis, «è che in nome di un equilibrio finanziario discutibile (con un'esposizione bancaria che sfiora i 18 milioni di euro) si pregiudichi la qualità e quantità delle produzioni (4 opere invece di 6) a discapito del prestigio e la notorietà internazionale del Teatro ». Alla richiesta di trasparenza si accompagna quella di «un'emancipazione da lacci e lacciuoli politici, per dare spazio a una seria programmazione per il risanamento dei bilanci e la riduzione del debito» sottolinea Costa. E Nonnis conclude: «A ques te condizioni, avrebbe un senso sedersi intorno a un tavolo per concertare, più che ennesimi “sacrifici” per i dipendenti, le modalità con cui raggiungere obiettivi condivisi ». ¦