Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Acquisiamo il colle per trasformarlo in un grande parco»

Fonte: La Nuova Sardegna
26 febbraio 2010

VENERDÌ, 26 FEBBRAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Mozione del centrosinistra in Regione 






CAGLIARI. «Acquisimo Tuvixeddu per farne un grande parco». Oggi ventisette consigieri del centrosinistra depositeranno una mozione urgente per «portare all’attenzione del consiglio regionale il problema» del colle dove insiste anche la necropoli punico romana più grande del Mediterraneo. Il documento, che ha come primi firmatari Mario Bruno (capo gruppo del Pd), Luciano Uras (Comunisiti, La Sinistra sarda, Rosso Mori) e Adriano Salis (Italia dei Valori) chiede all’esecutivo regionale di modificare la delibera regionale del gennaio scorso. In quest’ultima la Giunta dava «attuazione al piano di trasformazione di Tuvixeddu» a partire dall’accordo di programma del 2000 (firmato da Regione, Comune e Coimpresa). Questa intesa prevedeva una lottizzazione integrata del colle: parco archeologico naturalistico di 21 ettari nell’area della necropoli e lottizzazione di quattrocento appartamenti in via Is Maglias, sia dalla parte di Tuvixeddu che di Tuvumannu. Ora la mozione del centrosinistra regionale chiede che la Giunta si «adoperi per una profonda revisione di quegli accordi». E che questa iniziativa «abbia come punto qualificante e vincolante la salvaguardia integrale dell’area di interesse ambientale e archeologico». In particolare il centrosinistra, attraverso la nozione che sarà discussa in consiglio regionale entro dieci giorni, domanda che la giunta regionale metta «in campo tutte le iniziative per pervenire all’acquisizione al patrimonio pubblico dell’area sepolcrale di Tuvixeddu, compresa un’adeguata fascia di rispetto, per istituire nel compendio così ampliato, una grande area archeologica-ambientale di fondamentale importanza culturale ed economica per Cagliari».
Ieri mattina, inoltre, i consiglieri regionali dei Comunisti, La Sinistra Sarda, Rosso Mori e Italia dei Valori hanno presentato una interpellanza in cui - dopo aver fatto riferimento all’ultima sentenza del Consiglio di Stato (che impone una più dettagliata autorizzazione paesaggistica per ogni nuova concessione edilizia) e alla richiesta di archiviazione per presente irregolarità commesse da alcuni componenti della passata giunta regionale - domandano che venga bloccata «ogni qualsivoglia opera o manufatto nell’area interessata di Tuvixeddu». E ipotizzano «un’integrale conservazione del bene», da raggiungere attraverso uno specifico «accordo di programma quadro, finalizzato alla acquisizione delle aree comunque interessate dal sito archeologico con partecipazione finanziaria dello Stato». (r.p.)