Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sakamoto-Fennesz: uno show da Oscar

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2008

Posticipato al 23 all'Anfiteatro il concerto del pianista con l'introverso dj
Lo ricordate? Vestiva i panni dell'ufficiale giapponese cattivo e con qualche riga di rimmel che odiava, forse, David Bowie in Merry Christmas, Mr. Lawrence (di Nagisa Oshima, in Italia Furyo ). Ma il nome di Ryuichi Sakamoto comincia a suonare e a diventare noto tra gli appassionati di musica con la Yellow Magic Orchestra, tra le pieghe delle collaborazioni con David Sylvian dei Japan, con Arto Lindsay, con Iggy Pop.
Enfant prodige e tre decenni di carriera, sono sue le indimenticabili colonne sonore di celebrati film ( L'ultimo Imperatore , che gli è valso l'Oscar, Piccolo Buddha , Il tè nel deserto tutti di Bernardo Bertolucci, Tacchi a spillo di Pedro Almodovar), sarà sul palco dell'Anfiteatro di Cagliari lunedì 23 (la data è stata posticipata di un giorno per motivi tecnici, organizzano Jazz in Sardegna e Rocce Rosse & Blues) insieme a Christian Fennesz, compositore europeo più di nicchia ma molto apprezzato nell'ambito della sperimentazione. Insieme hanno scelto di aprire a Cagliari il loro tour italiano che prevede quattro date in tutto.
Vienna e Tokyo, mitteleuropa ed estremo oriente, minnesang e haiku, tradizione e avanguardie insieme. Musicalmente si traduce in elettronica e ambient, moderno glitch e chillout, neo classica e musica contemporanea, suoni digitali e loops, campionamenti, suoni sintetici e acustici. I due, pur partendo da luoghi ed esperienze diverse hanno avuto un ruolo piuttosto importante per i suoni elettronici a venire.
Fennesz, dopo un inizio in una punk band si interessa alla techno (che, a ben vedere, se non uguali, con il punk ha molte attitudini in comune) e ai campionamenti per approdare alla melodia di una chitarra affogata nel rumore bianco generato da un microchip dei lavori più recenti. Sakamoto, quando gli anni Settanta non erano ancora finiti, fonda in Giappone la Yellow Magic Orchestra, che anticipa insieme a Kraftwerk in Europa e ai Devo in America molti stilemi e messaggi (anche visuali) che diventeranno comuni tra gli artisti solo diversi lustri dopo.
Oggi, se proprio serve una castrante categoria, possono essere infilati nel reparto della musica ambient, cioè quella teorizzata da Brian Eno nella sua Music for Airports o nella ecologia acustica del musicologo canadese Murray Schafer. Sottofondi inquieti, intime rarefazioni, appena accennate melodie che nascono, magari, da un errore, da un corto circuito digitale (bug o glitch) o da un rumore catturato nell'aria. Suoni che sbocciano da non-suoni e silenzio suscitato dal rumore: gli estremi si toccano o, meglio, sono la logica conseguenza gli uni degli altri.
Nel magma digitale del Dj, chitarrista, compositore Fennesz si inserisce il pianismo di Sakamoto che qualcosa deve all'impressionismo di Satie e a ripetuti ascolti della musica contemporanea. Chitarra, piano e laptop e i "visual", le proiezioni di Giuseppe La Spada: una performance incentrata sull'album dello scorso anno, Cendre , undici brani tra elaborazioni elettroniche, chitarra e pianoforte, raffinato e colto ma godibile anche ai profani del genere. Un disco che ha seguito l'esperimento Sala Santa Cecilia , un Ep davvero minimo, nato sul concerto che i due hanno tenuto nel 2004 nell'omonimo auditorium romano e che, nel giro di pochissimo, è diventato un piccolo cult. All'Anfiteatro romano (inizio ore 21): per entrambi è la prima volta a Cagliari: sia per la star Sakamoto che per l'introverso Fennesz. Le antiche pietre al centro della città in questi anni ne hanno visto (e sentito) di bella (e meno bella) roba: mancavano i codici binari di un moderno laptop. Ma, come al solito, non faranno una piega.
Per informazioni e prenotazioni: Call Center, telefono 070/684275
GIUSEPPE CADEDDU

20/06/2008