Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non demolite quei due chioschi»

Fonte: L'Unione Sarda
26 febbraio 2010

Per i giudici il provvedimento non doveva essere emesso: «Già avviata la pratica per la sanatoria degli abusi» 

Ribaltone del Tar sul Poetto, salvi L'Oasi e Le Palmette

Il sindaco: «I provvedimenti di demolizione sono stati emessi nella convinzione che fossero obbligatori per legge. Se così non è ci uniformeremo alle decisioni dell'autorità amministrativa».
La notizia è di quelle destinate a fare rumore: il Tribunale amministrativo della Sardegna ha accolto la richiesta di sospensiva urgente presentata dai gestori delle Palmette e dell'Oasi, due dei chioschi del Poetto interessati dalle ordinanze di demolizione emesse dal servizio Edilizia privata del Comune.
LA NOVITÀ I giudici amministrativi hanno accolto le istanze presentate dai legali Stefano Ballero (per l'Oasi) e Stefano Porcu (per Le Palmette), confermando che «la procedura per la sanatoria degli abusi, avviata dai gestori, avrebbe dovuto impedire al Comune di emettere i provvedimenti». Un pronunciamento che non si esprime sul quesito principale posto dai legali, rinviato al giudizio di merito. Si tratta del riferimento alla precedente pratica di regolarizzazione, datata 2008, respinta dal Comune in quanto «i due gestori erano sprovvisti di concessione demaniale». Requisito che ora è invece nelle disponibilità degli stessi.
I COMMENTI Luciano Spiga, gestore dell'Oasi, ha accolto con entusiasmo la notizia: «Siamo naturalmente soddisfatti di questo primo pronunciamento, ora potremo avviare la programmazione primaverile ed estiva con più serenità». Commenti prudenti da Carlo Fanari, vicepresidente del consorzio Poetto services: «Occorre attendere il pronunciamento di merito prima di esprimere un giudizio definitivo - riflette - noi abbiamo deciso di non fare ricorsi, anche se i pronunciamenti del Tar dovrebbero ora automaticamente estendersi anche agli altri 17 destinatari delle ordinanze di demolizione. Per quel che ci riguarda, interessa arrivare a una soluzione definitiva sul riordino delle licenze sul litorale. Questo è un primo passo, ma il cammino è ancora lungo».
COMUNE Le ordinanze di demolizione sono state emesse lo scorso 5 novembre e, sia nel caso dell'Oasi che in quello delle Palmette, riguardava presunti abusi edilizi accertati dal servizio Edilizia privata a seguito di un'ispezione degli agenti della Polizia municipale. Difformità, secondo quanto è scritto nelle relazioni di servizio, sarebbero state trovate a proposito delle opere effettivamente realizzate rispetto a quelle autorizzate. «Ampliamento della copertura piana mediante l'installazione di un solaio ligneo, realizzazione di una struttura destinata a bar (con sala ristorante)», con incrementi giudicati abusivi che arrivano anche a 350 metri cubi. Senza contare le contestazioni che riguardano la realizzazione di altri manufatti staccati dal corpo principale.
DIBATTITO Mentre era pendente il ricorso al Tar sulla richiesta di sospensiva, in Comune è proseguito il dibattito innescato sul nuovo Piano di utilizzo del litorale: il Consiglio ha recentemente approvato le linee guida (prevedono una sostanziale regolarizzazione dell'attuale assetto, con la realizzazione di nuovi manufatti più evoluti dal punto di vista tecnologico), sulle quali pende un giudizio negativo dei dirigenti comunali dell'Urbanistica a proposito della possibilità di concedere licenze relative alla ristorazione. È di questi giorni, poi, il confronto con la Regione, nel corso delle conferenze dei servizi avviate proprio a seguito delle richieste di sanatoria presentate da alcuni gestori. Ora la novità del pronunciamento del Tar, che potrebbe condizionare la prosecuzione del dibattito.
IL SINDACO Emilio Floris non vorrebbe commentare il provvedimento con il quale i giudici amministrativi hanno deciso di accogliere la richiesta di sospensiva: «Soprattutto perché non lo conosco e non so su quali presupposti è stato assunto - dichiara, a fine serata - posso solo ribadire che l'amministrazione non ha avviato nessuna guerra nei confronti degli attuali gestori. Abbiamo detto di voler mettere ordine, meglio se con lo strumento della concertazione. I provvedimenti di demolizione del servizio Edilizia privata sono stati emessi nella convinzione che fossero obbligatori per legge. Se così non è, dopo un eventuale giudizio di merito, ci uniformeremo senza problemi alle decisioni dell'autorità amministrativa».
ANTHONY MURONI

26/02/2010