Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I «palazzoni» di nessuno

Fonte: La Nuova Sardegna
23 febbraio 2010

MARTEDÌ, 23 FEBBRAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari

Sant’Elia, allagato il campo di calcio di via Schiavazzi e difficoltà per l’agibilità di molte abitazioni



Marisa Depau (Pd): «Tanti milioni non utilizzati»




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «È bastata un po’ di pioggia e il campo di calcio di via Schiavazzi di Sant’Elia è diventato inagibile», lamenta Marisa Depau, indipendente del Pd in consiglio comunale. «Ma quello che è più grave - continua - è che l’acqua crea problemi a diverse abitazioni».
Dietro il campo di calcio, vicino ai palazzoni di Sant’Elia, spiega Alessio Mereu (Riformatori, presidente della commissione comunale ai Lavori pubblici, che ieri mattina ha fatto un sopralluogo) c’è una perdita d’acqua che ha creato un allagamento che mette in difficoltà l’agibilità di molte abitazioni».
Depau annuncia una interrogazione urgente: «È sempre la solita storia. Si parla e si parla, ma non si risolve niente per i palazzoni di Sant’Elia. Vi sono ad esempio duecentomila euro per il verde, che risalgono al primo contratto di quartiere, ma non vengono spesi. Per non parlare dei trenta milioni per la riqualificazione abitativa di questa parte del rione, ancora nelle disponibilità di Area (l’ex Iacp - ndr), ma non utilizzati». Quest’ultimo intervento era stato inserito nell’accordo di programma siglato nel marzo del 2008 dal sindaco Emilio Floris e l’allora presidente della Regione Renato Soru, poi non ratificato un mese dopo dal consiglio municipale. Durante il saluto di fine anno, nel dicembre scorso, il primo cittadino aveva posto questo problema tra quelli da ridiscutere col governatore Ugo Cappellacci. «Ma noi stiamo ancora aspettando - sottolinea Depau - stesso discorso per il collaudo della strada che dal parcheggio “Cuore” dello stadio arriva sino all’ex Lazzareto».
Indubbiamente «il rione ha necessità di un’accelerazione di tutte le pratiche che lo interessano», continua Mereu. Mentre Depau precisa che «l’amministrazione dovrà dare delle risposte e, soprattutto, intervenire in tempi celeri».
Ieri mattina, inoltre, in via Podgora, in una delle cinque palazzine interessate alla manutenzione straordinaria, un gruppo di donne sono salite sui ponteggi per impedire che venissero smontati. «Queste persone hanno paura - spiega Depau - che i lavori non vengano continuati: manca l’intonaco e con la pioggia vi sono infiltrazioni d’acqua all’interno delle abitazioni». Si tratta di palazzine in gioco dal 2004, anno in cui venne vinto l’appalto. Ma dopo una serie di proroghe la questione si è ingarbugliata con perizie e aumenti dei costi. La storia era iniziata con un appalto per un milione e 150mila euro. Ma le cose, sin dall’inizio, non sono andate nel verso giusto. E alla fine il Comune ha rescisso il contratto.