Prime concerto Il grande pianista al Lirico
Il rigore dei contrappunti di Bach si ammorbidisce con la fantasia. Chino sul pianoforte, Grigory Sokolov cesella i suoni senza sbavature, con un virtuosismo che non lascia nulla al caso. Nel concerto proposto sabato dal Lirico di Cagliari coglie l'arte al di là delle epoche storiche, traccia percorsi musicali con creatività e intelligenza analitica. La Partita n. 2 in do minore BWV 826 di Bach, secondo Sokolov, è così musica complessa e delicata insieme. Capelli bianchi e figura imponente, davanti alla tastiera conserva atteggiamenti sobri e misurati, senza alcun autocompiacimento divistico. Figlio della grande tradizione musicale russa, vincitore a 16 anni del Concorso Cajkovskij di Mosca, da più di quaranta è sulla scena internazionale.
Il suo pensiero musicale si adatta di volta in volta alle ragioni estetiche di ogni autore, senza mai rinunciare a dare la sua impronta personale. Dopo Bach è il momento di Brahms. La Fantasie op.116 è l'occasione per riproporre le idealità del romanticismo con levigate delicatezze e un fraseggio articolato ed espressivo. E dove prima il rigore si collegava alla sobrietà, qui diventa enfasi passionale ed espressione sentimentale. Ascoltare Sokolov vuol dire immergersi tra suoni policromi, sempre nitidi e precisi, oscillanti in tutta la gamma dinamica: perlati, quasi evanescenti nei pianissimo, incisivi e incalzanti, forti di un virtuosismo brillante un attimo dopo. Improvvise enfasi modulano gli stati d'animo evocati, seguendo i capitoli ispirativi della pagina di Brahms, aggiungendo vigore personale e capacità di colpire l'immaginazione.
Un carattere interpretativo che ritorna anche in Schumann, nella Sonata in fa minore op. 14 "Concert sans orchestre", dove Sokolov amplifica l'enfasi ritmica, intensifica il contrasto fra accenti forti e deboli, dà forma agli aspetti più complessi e contraddittori di questa pagina romantica. Un'interpretazione originale, sorretta da lucidità e profondità, che riserva un'attenzione particolare all'Andantino: variazioni su un tema di Clara Wieck, la pianista che consacrò la carriera alla diffusione della musica di Schumann, diventato suo marito nel 1840. Alla fine tanti applausi. E Sokolov, quasi restìo, ritorna sul palcoscenico regalando due bis.
GR. PI.
23/02/2010