Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Costretti a vivere in sette in 45 metri quadri

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2010

via Castelli L'appartamento è fatiscente



Dopo 7 anni di occupazione abusiva dell'ex scuola Mereu di viale Regina Elena, l'anno scorso una famiglia cagliaritana si era vista assegnare dal Comune una casa popolare in via Castelli 11. Tutto bene se non fosse che il nuovo alloggio di appena 45 metri quadri è troppo piccolo per garantire una vita decorosa a un nucleo familiare di 5 persone (padre, madre e tre figli) diventate poi sette con il fidanzato della figlia più grande e la nascita della loro bimba che ha oggi 7 mesi. «Vivere tutti insieme in uno spazio così ristretto è impossibile», si lamentano il capofamiglia Alessandro Dessì e sua moglie Annarella Soro, «la casa, tra l'altro, è fatiscente. Ci sono infiltrazioni d'acqua e chiazze di muffa ovunque, con il risultato che ci stiamo ammalando. La bimba è costretta a fare l'aerosol perché c'è umidità».
LE DIFFICOLTÀ Le stanze sono minuscole (2 metri per 3) e per dormire nei letti si fanno i turni. «Ho la schiena a pezzi perché dormo per terra», racconta in lacrime Massimiliano Saba, convivente della figlia grande Monica, «chiediamo aiuto perché non ce la facciamo più». Gli adulti sono disoccupati, tranne Annarella Soro che fa la spazzina e mantiene gli altri con 1.300 euro di stipendio. L'altra figlia di 15 anni va a scuola ma non riesce a studiare perché in casa non c'è spazio. La famiglia vorrebbe un alloggio più grande o una seconda casa da destinare alla nuova coppia, ma il Comune ha detto no. «Nella casa dovevano abitare 5 persone, non 7», sottolinea il capoarea dei Servizi al cittadino Ada Lai, «il Comune non può assegnare case da un giorno all'altro. Esiste una graduatoria e va rispettata. L'unico aiuto che possiamo dare è mettere a disposizione gli assistenti sociali e contribuire al pagamento dell'affitto, qualora la coppia giovane trovi un'altra sistemazione». ( p. l. )

23/02/2010