Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Parco eolico, via libera del ministero

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2010

I Comuni costieri hanno tempo fino al 30 marzo per presentare le loro osservazioni

Sì al progetto per realizzare 33 pale nel Golfo di Cagliari

Ultimatum del ministero delle Infratrutture e dei Trasporti ai Comuni costieri. Entro marzo le osservazioni sul parco eolico off-shore.
Più che un invito sembrerebbe un ultimatum. Neppure un mese e mezzo di tempo per presentare le osservazioni e quindi, trascorso il termine stabilito, più nessun reclamo potrà essere accettato. Accolto. «E si darà corso - così recita la lettera inviata in questi giorni dalla Capitaneria di porto di Cagliari ai sindaci di Cagliari, Capoterra, Sarroch, Quartu e Assemini - alle pratiche inerenti la concessione richiesta». Che poi altro non è che il nulla osta sulla concessione demaniale marittima per l'installazione dell'impianto eolico off-shore nel Golfo degli Angeli.
È un coro di proteste quello che si alza in queste ore nei Municipi del capoluogo e delle altre cittadine coinvolte sul progetto del parco eolico nelle acque del golfo di Cagliari pensato dalla società Trevi Energy di Cesena. Il sindaco di Cagliari Emilio Floris si prende una breve pausa prima di sollevare la voce. «Ma di che stiamo parlando, su quale progetto dovremmo dire la nostra se ancora non ne conosciamo i contenuti. Stiamo per caso discutendo dell'invasione di ditte che magari risiedono da ben altra parte e che nulla hanno a che fare con l'economia locale?». Floris avverte: «Sul Golfo degli Angeli e più in generale su quello di Cagliari dobbiamo sopportare un carico industriale non indifferente. Mi riferisco agli impianti della Saras che non giocano certo a favore dello sviluppo turistico, pur riconoscendogli l'offerta di occupazione che garantiscono. Ma ora anche altri impianti, come il parco eolico off-shore, che rischiano di aggiungere altri problemi. a quelli esistenti. Ripeto, per ora mi limito a dare un giudizio negativo e solo una volta esaminato il progetto entreremo nel merito».
A Capoterra la protesta è già diventata programma istituzionale. «Contrario, assolutamente e categoricamente», taglia corto il sindaco Giorgio Marongiu. «Il piano è già al vaglio della nostra commissione consiliare competente, poi lo discuteremo in giunta e infine chiameremo il Consiglio a una valutazione definitiva. Oltre trenta pale alte novanta metri, in un'area di quasi un ettaro e davanti alla nostra costa ci sembrano un assurdo, l'impatto potrebbe essere devastante». Così già da lunedì gli amministratori si metteranno al lavoro. Magari per preparare quelle osservazioni richieste dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Lo stesso farà Sarroch. «Siamo contrari agli impianti off-shore che oltre ad avere un impatto sull'ambiente magari non garantiranno, proprio perché in mare, i benefici economici. Credo che il parere dei sindaci non sia vincolante su questi progetti, ma comunque diremo la nostra».
Oltre novemila e 500 metri quadrati, trentatré turbine da 3,0 megawatt ciascuna, un diametro del rotore da 90 a 120 metri e una potenza nominale di 99 megawatt. Poi l'altezza dal centro del rotore al livello medio del mare pari a 90 metri. Un parco immenso che come un'isola tropicale, senza averne né il fascino e neppure la suggestione, emerge dall'acqua. Davanti a Maddalena Spiaggia, davanti a Cagliari e fino a Quartu. Sfiorando Sarroch. L'impianto sarà anche rappresentato da turbine eoliche, cavi di interconnessione, cavi sottomarini che trasportano l'energia off-shore alle strutture di terra.
Una foresta d'acciaio che le amministrazioni costiere non sembrano per ora veder di buon occhio e su cui, probabilmente, sarà guerra. Ben prima della scadenza del 30 marzo imposta dal ministero.
ANDREA PIRAS.

13/02/2010