Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Cisl alla Caritas: «Mancano alloggi» La replica: non è vero

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2010

Giorgino. Per i senegalesi



«Non è vero che c'era una casa per tutti». Abdou Ndiaye, responsabile dello sportello immigrazione della Cisl, sostiene che Servizi sociali del Comune e Caritas non abbiano garantito una sistemazione per tutti gli immigrati che vivevano nell'ex Edem Sarda di Giorgino, sgomberata nei giorni scorsi.
LA PROTESTA «Non tutti hanno trovato una casa», prosegue, «dieci sono ancora ospitati nell'hotel Quattro Mori, sette stanno dormendo a Quartu, a Capitana dove prima c'erano i rifugiati politici, senza contare i 17 che al momento dello sgombero si trovavano in Senegal e che vivevano a Giorgino. Ora torneranno e dove andranno a stare? Tutti sono in regola con il permesso di soggiorno, ma ora non hanno più una sistemazione». Rimasto ad osservare quanto stava accadendo nei giorni dello sgombero («Non siamo intervenuti», ripete, «perché c'erano altri che lo stavano facendo»), ora il rappresentante della Cisl lancia un appello. «Questi ragazzi», dice, «vivono a Cagliari ormai da anni e non meritano di stare in strada».
E anche il Cagliari social forum è intervenuto sullo sgombero, parlando di «false promesse» e «soluzioni alternative inesistenti». Ieri sera in piazza del Carmine si è tenuta un'altra riunione della rete antirazzista per discutere le nuove iniziative di sostegno agli immigrati.
LA REPLICA E in serata è arrivata, indignata, la replica di don Marco Lai, direttore della Caritas. «Quella di Caritas e delle Politiche sociali del Comune è stata un'azione umanitaria», dice il parroco di Sant'Elia, «una buona prassi che potrebbe essere esportata nelle varie parti d'Italia dove esistono identiche situazioni. Nessuna azione di polizia. Questa storia di degrado andava avanti da 22 anni e tutti condannavano il tugurio in cui queste persone vivevano: una condizione invivibile dal punto di vista della sicurezza e dell'igiene. Nessuno sinora era riuscito a risolverla». E sulle case? «Le abbiamo trovate per affrontare l'emergenza», prosegue, «la rilevazione della Questura parlava di 71 residenti, di cui solo 46 presenti e gli altri in Senegal. Sinora abbiamo accolto in case vere, tutti sulla fiducia, più di cento persone, oltre che quelli negli alberghi a cui stiamo dando risposte in queste ore. Molti ci ringraziano con le lacrime agli occhi, quanto a chi ha urlato al razzismo, non ho visto nessuno di loro mettere a disposizione case come fanno i nostri volontari. Sono polemiche da pseudointellettuali: gli altri urlano, noi invece affrontiamo i problemi e troviamo le soluzioni». ( fr. pi. )

14/02/2010