Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex ospedale Marino, attesa la sentenza del Consiglio di stato

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2010

poetto Ricorso della Prosperius



I giudici del Consiglio di Stato potrebbero risolvere la vicenda dell'ex ospedale Marino. Venerdì è in programma l'udienza sul ricorso presentato dalla Prosperius di Firenze per il recupero del rudere che si affaccia sulla spiaggia del Poetto per poi trasformarlo in una casa di cura. La società toscana, che chiede ai giudici romani l'annullamento di una sentenza del Tar che di fatto l'aveva esclusa dalla gara, è l'unica rimasta in corsa per l'appalto, dopo che l'aggiudicataria Sa&Go si era ritirata: i vincoli le impedivano di sviluppare il progetto. Gara che, il 21 gennaio 2009, era stata dichiarata deserta dalla Regione.
SCENARI Tra cinque giorni saranno possibili due scenari. I magistrati potrebbero respingere l'appello della Prosperius per ottenere l'aggiudicazione perché non è stata ancora impugnata la determinazione regionale che ha dichiarato deserta la gara. In caso di un pronunciamento favorevole e nel caso i giudici non ritenessero valido il provvedimento regionale, l'impresa toscana diventerebbe aggiudicataria provvisoria. Insomma, un pasticcio con i fiocchi. Anche perché le sentenze non scriverebbero la parola fine: ci sarebbero sempre da superare vincoli e richieste demaniali. Spunta poi un ulteriore nodo: il Piano sanitario regionale vieta il rilascio di autorizzazioni per nuove cliniche, così come proposto dalla Prosperius. A meno che, come annunciato, l'assessore regionale agli Enti locali Gabariele Asunis non bandisca un nuovo appalto per cancellare quel gigantesco sfregio sulla sabbia che i cagliaritani certo non meritano. Soprattutto dopo che l'obiettivo dichiarato è quello di far diventare il capoluogo la capitale del Mediterraneo. Impossibile in queste condizioni.
I DANNI Chi segue la vicenda con grande attenzione è la Sa&Go che, attraverso gli avvocati Giovanni Contu e Matilde Mura, annuncia la richiesta dei danni alla Regione. Non sono stati ancora quantificati, ma comprenderanno il risarcimento delle spese sostenute per la predisposizione della gara e per il mancato guadagno.
LA STORIA Il 30 maggio 2007 l'associazione temporanea d'imprese Sa&Go di Angelo Cerina e Sergio Porcedda si aggiudica la gara. Non passano neanche due mesi che il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Paolo Scarpellini non digerisce il fatto di essere stato escluso dalle discussioni preliminari e decreta che lo stabile realizzato da Ubaldo Badas è un sito di interesse culturale e storico: vietato toccare pilastri e solai. Non è tutto, la gara prevede la demolizione dell'ex pronto soccorso, proprietà del Demanio che per cederlo pretende altri spazi. C'è poi il Comune che approva con riserva il progetto e fa rilevare che lo studio ha bisogno dell'approvazione del Consiglio comunale, trattandosi di zona G.
ANDREA ARTIZZU

14/02/2010