Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stranieri, arriva il ticket matrimonio

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2010

L'assessore Usai prepara la delibera e c'è anche una proposta del Pd: «Troppi costi per la collettività, giusto un contributo»

Il Comune: 500 euro per chi viene a sposarsi in città

Il rito da celebrare in Comune resterà gratis per i cagliaritani, che però pagheranno se vorranno pronunciare il fatidico sì nel Palazzo di città, a Castello. Nel 2009 i riti civili sono stati 410.
Se è vero che tutto ha un prezzo, bisogna iniziare a fare l'abitudine al fatto che presto occorrerà pagare anche per i matrimoni civili. Parlarne nel giorno istituzionalmente dedicato agli innamorati magari renderà meno amara una pillola che, soprattutto chi arriverà a Cagliari per celebrare un'unione esotica in un'atmosfera che a molti pare magica, le giovani coppie dovranno giocoforza mandar giù. Novità che, basandosi sui dati del 2009, incideranno sulle scelte di almeno 200 coppie che arriveranno in città per contrarre matrimonio.
LE NOVITÀ sono contenute sia in una bozza di delibera (predisposta dall'assessore Edoardo Usai) che in una proposta del Pd (primo firmatario Claudio Cugusi) che presto il Consiglio comunale sarà chiamato a esaminare. Il principio di fondo è lo stesso: siccome i matrimoni civili sono in costante aumento (nel 2009 nel capoluogo ne sono stati celebrati 410) e in tanti chiedono che siano amministrati il sabato e la domenica, quando al personale dello stato civile occorre pagare lo straordinario, il Comune sente la necessità di dotarsi di un regolamento e di istituire delle tariffe. A pagare il prezzo più alto (fino a 500 euro, secondo una prima ipotesi che dovrà poi essere confermata dall'assemblea) saranno le coppie che arrivano dall'estero, spesso imbarcate su navi da crociera o a bordo di voli low cost. «Lo scorso anno i matrimoni celebrati dietro richiesta di consolati italiani sparsi per il mondo sono stati una decina», ricorda il dirigente comunale Francesco Cicero, «ma le richieste sono in continuo aumento», come dimostrano i numeri complessivi delle cerimonie di coppie straniere in città.
LA GIUNTA L'indirizzo dato dall'assessore Usai (che ha la delega su anagrafe e stato civile) è quello della gradualità: «Occorrerà distinguere l'offerta - chiarisce - ai cagliaritani che chiedono un servizio "standard" con celebrazione del matrimonio nel Comune di via Roma, ad esempio, potrà non essere chiesto alcun corrispettivo. Diversamente da chi arriverà dal resto della Sardegna (dai 50 ai 150 euro), dalla Penisola (dai 150 ai 250 euro) o dall'estero (fino a 500 euro)». Diverso il discorso per chi chiederà di utilizzare il Palazzo di città, appena restaurato nel cuore di Castello: «Trattandosi di un edificio di pregio occorrerà stabilire un certo automatismo tra impegno richiesto alla struttura comunale ed esborso necessario. Per questo pagheranno anche i cagliaritani». Vietato chiamarla tassa sui matrimoni: «Parliamo di un contributo».
IL PD Il consigliere Claudio Cugusi ha depositato nei giorni scorsi una proposta articolata, con tanto di regolamento e tariffe: «Il numero di matrimoni civili ormai compete con quelli religiosi - fa notare - e c'è la tendenza a solennizzarli sempre di più, con addobbi particolari e impegno notevole per la macchina pubblica. Credo che chiedere un corrispettivo sia d'obbligo, magari con l'impegno di utilizzare quelle stesse cifre a favore delle giovani coppie».
IL SINDACO Sostanzialmente d'accordo il primo cittadino Emilio Floris: «A noi fa solo piacere che tanti giovani e meno giovani scelgano Cagliari per solennizzare la loro unione - assicura - ricordo la ventata d'allegria portata lo scorso anno da una coppia di scozzesi, che si sono sposati con tanto di kilt e abito tradizionale, accompagnati da una colonna sonora di cornamuse. Ma è chiaro che tutto questo comporta dei costi che non possono andare a pesare sulla cittadinanza». Non ha paura di un contraccolpo negativo? «A Firenze si pagano più di 1000 euro, a Venezia quasi 2000 - ricorda- e anche per i matrimoni religiosi ci sono costi legati a chiesa, organisti e celebranti. È giusto mettere un po' d'ordine, d'altra parte non si parla di cifre esorbitanti». In genere a celebrare i matrimoni è un consigliere delegato dal sindaco: «A me è toccato cinque o sei volte in questi otto anni - conclude Floris - ho presieduto la cerimonia per qualche amico, ma anche in carcere e in ospedale. Casi particolari ma tutti significativi».
I NUMERI Dei 410 matrimoni civili celebrati lo scorso anno a Cagliari, 172 hanno visto come protagonisti uno (o entrambi) contraenti stranieri, comunitari o provenienti da altra città italiana. Numeri in costante ascesa: se il trend di crescita dovesse confermarsi, nel 2010 si dovrebbe arrivare a toccare quota 200.
ANTHONY MURONI

14/02/2010