La denuncia. Esposto in Procura contro l'ordinanza comunale sullo smaltimento
Stop al balzello imposto sui “sotto prodotti animali”: è illegittimo, paghiamo troppo
«Gli scarti non li paghiamo ». I macellai contro il Comune. Arriva in Procura un esposto contro la tassa imposta da via Roma sullo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale. Il Municipio si rifà ad una normativa europea, che secondo Stefano Murgia, legale dei macellai, sarebbe applicata in modo scorretto.
ERANO i tempi della Mucca pazza, quando, il 19 ottobre 2007, il Comune impone a tutti gli operatori delle rivendite di carne «al fine di tutelare la salute umana», lo smaltimento controllato dei sottoprodotti di origine animale, non destinati al consumo umano (scarti di lavorazione di macelleria e pesci) per scongiurare il rischio che possano essere destinati come alimentazione per altri animali. E vietava, a macellai e pescivendoli, il conferimento degli scarti animali nei cassonetti. Inoltre imponeva oltre al pagamento della Tarsu, una tassa mensile di 85 euro per il rimborso delle ditte incaricate (Ecoservice e Ecoteam) di prelevare gli scarti dei prodotti di macelleria. Ma gli operatori dei mercati e contestano la corretta applicazione della normativa. E spiegano che i i prodotti venduti al dettaglio sono tutti destinati alla vendita al pubblico per il consumo umano e, pertanto, non si tratta di sottoprodotti di animali, perché giungono sui banchi per la vendita già completamente lavorati e privi di quelle parti che sono considerate “sottoprodotti” (corna zoccoli, piume, ecc). I rifiuti dei banchi dunque non sarebbero pericolosi, ma prodotti dalle attività economiche, assimilati ai rifiuti urbani e già ricompresi nella Tarsu. Gli operatori accusano anche gli incaricati di Ecoteam e Ecoservice (privi di tute, mascherine e grembiuli protettivi) che svolgono le operazioni di raccolta a metà mattina, mentre il mercato è aperto al pubblico “causando pregiudizio alle operazioni di vendita”.
«DA DOMANI buttiamo tutto nei cassonetti», minaccia Graziano Tidu, operatore di via Quirra, «sono stufo di scrivere al Comune lettere cui nessuno risponde. Tra un po' ci son le elezioni. Che vengano al mercato a cercare i voti». Sergio Podda, titolare di Ecoteam ammette i disagi creati (sulla questione degli orari di ritiro), ma si dice pronto al confronto con gli operatori per arrivare ad una soluzione. ¦ EN.NE.