Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I politici marciano e poi litigano

Fonte: L'Unione Sarda
8 febbraio 2010

Nella folla molti esponenti dei partiti: ma esplode la polemica tra Bruno e Cappellacci



La politica è al tempo stesso compagna di strada e bersaglio del corteo, di certo il primo interlocutore della protesta. In marcia coi lavoratori ci sono decine di consiglieri regionali (o ex), parlamentari, leader di partito. Molto Pd: il segretario Silvio Lai («il Governo dica chiaramente se la Sardegna è una regione di cui farsi carico o ci sono altre priorità») e la presidente dell'assemblea regionale Valentina Sanna, tutto il gruppo in Consiglio, i parlamentari. Francesca Barracciu abbraccia Paolo Fadda, Siro Marrocu sfila accanto al neo segretario provinciale di Nuoro Giuseppe Pirisi.
NELLA FOLLA Confuso in mezzo al corteo c'è anche l'ex governatore Renato Soru, che molti si avvicinano a salutare, mentre il deputato Giulio Calvisi risale la corrente. Il resto del centrosinistra c'è col leader Idv Federico Palomba, il consigliere del Pdci Radhouan Ben Amara, e altri ancora.
Pochi, per niente imbarazzati, gli esponenti della maggioranza: già alla partenza si notano il consigliere Udc Roberto Capelli e il senatore del Pdl Piergiorgio Massidda. Il centrodestra però non manca tra le 198 amministrazioni comunali presenti: a partire dal sindaco di Cagliari, Emilio Floris. Poco lontano, quelli (Pd) di Sassari, Gianfranco Ganau, e di Nuoro, Mario Zidda. Ci sono quasi tutti i presidenti delle Province: il nuorese Roberto Deriu, leader dell'Ups, Graziano Milia di Cagliari. E l'unico eletto col centrodestra, l'oristanese Pasquale Onida.
ENTI LOCALI Dovrebbe dar loro voce sul palco il presidente Anci Tore Cherchi, che dà spazio agli operai. «Avrei sottolineato - dice alla fine - l'importanza di valorizzare questa unità di popolo. E avrei rivendicato la restituzione dei fondi Fas e politiche per la famiglia». Richiama all'unità anche Emilio Floris: «Qualche intervento, non tutti, era contro la classe politica», spiega, «ma dividendoci non otteniamo nulla». Respinte le critiche di uno studente che accusava Cagliari di non accogliere gli universitari, Floris raccomanda di raccogliere tutte le energie migliori per ideare nuovi modelli di sviluppo: «Sono sicuro che anche questa Giunta regionale ne ha uno. Istituzioni, partiti e sindacati uniscano le loro idee: io mi dichiaro disponibile».
LA POLEMICA Ma poche ore dopo i comizi in piazza Yenne la politica sarda riprende a dividersi. Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Mario Bruno, legge nella mobilitazione un segnale contro Ugo Cappellacci: «Prima prende atto della sua inadeguatezza nel guidare la nostra regione verso lo sviluppo, meglio sarà per la Sardegna». Replica il portavoce del governatore, Alessandro Serra, che accusa Bruno di «taroccare» il significato della giornata. «Il presidente Cappellacci - prosegue - non ha aspettato che si svolgesse il corteo per chiedere un incontro ai sindacati per proseguire il confronto sulla crisi, il nuovo modello di sviluppo e le riforme».
Per il capogruppo Pdl, Mario Diana, i problemi di oggi sono «l'eredità di Soru». Un altro consigliere Pd, Marco Meloni, chiede all'attuale Giunta e al Governo di assumersi le proprie responsabilità: e annuncia che lunedì, a Roma, la segreteria nazionale del Pd (di cui Meloni fa parte) incontrerà le rappresentanze sindacali per discutere «della vertenza Alcoa e delle conseguenti iniziative politiche e parlamentari». (g. m.)

06/02/2010