Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cualbu, Maninchedda e gli altri

Fonte: L'Unione Sarda
8 febbraio 2010

Tuvixeddu. Le intercettazioni telefoniche effettuate tra gennaio e aprile 2009 nell'inchiesta su una presunta corruzione

Dalle telefonate i rapporti tra il costruttore e la politica

Gli atti dell'inchiesta su Tuvixeddu nella quale resta indagato il solo Vincenzo Santoni (tentato abuso d'ufficio e falso ideologico) emergono le relazioni tra il costruttore Cualbu e la politica.
Alla fine delle indagini su Tuvixeddu il sostituto Daniele Caria ha chiesto l'archiviazione per cinque dei sei indagati: il costruttore Gualtiero Cualbu, la sua dipendente Valentina Santoni, Donatella Salvi della Soprintendenza ai Beni archeologici (inizialmente indagati per corruzione), l'ex governatore Renato Soru e l'ex assessore regionale Carlo Mannoni (ai quali era contestato l'abuso d'ufficio). Le indagini continuano invece per l'ex Soprintendente Vincenzo Santoni (padre di Valentina): quando la Regione stava discutendo se allargare il vincolo sul colle aveva negato che ci fossero stati nuovi ritrovamenti archeologici al di fuori della zona tutelata. Invece erano state scoperte oltre mille tombe.
La richiesta di archiviazione svela, però, da un lato retroscena che gettano un'ombra sull'operato del Tar, non a caso attaccato duramente dal pm nell'atto conclusivo delle indagini, dall'altro una serie di importanti relazioni del costruttore, anche con alcuni politici. A questo proposito le intercettazioni telefoniche depositate in cancelleria aiutano a capire: si tratta di conversazioni registrate tra il gennaio e l'aprile dello scorso anno, in piena campagna elettorale per le regionali.
CUALBU E MANINCHEDDA Il 18 febbraio 2009 il costruttore parla al telefono con il consigliere regionale sardista Paolo Maninchedda. Il politico vuol sapere «com'è finita al Tar», Cualbu dice che «non si sa, ci vuole un mese e mezzo, si è però capito subito che questa dei Verdi, beh manco da prendere in considerazione... Mentre quella del Comune.. il magistrato del Tar non ha accolto le memorie dell'avvocatura dello Stato perché tardive... ciò significa che le nostre memorie sono state accolte perché depositate nei termini». Su richiesta di Maninchedda Cualbu chiarisce che il contenzioso era su «quei due provvedimenti di Fausto Martino (l'ex soprintendente)... la prenderanno in testa ancora una volta e a quel punto...». Maninchedda chiede se la richiesta di risarcimento danni partirà lo stesso, cosa potranno fare "loro" per difendersi, chi si troverà a doverne rispondere. Cualbu dice «la Regione di sicuro» e poi elenca una serie di persone insieme al suo interlocutore: Carlo Mannoni, Maria Antonietta Mongiu, Soru, Raggio, Scalpellini, Roggio, la Pilia. «Non si fanno prigionieri». Maninchedda a quel punto chiede: «Ma secondo te Marchetti (il procuratore aggiunto) scioglie i cani o no»? Cualbu dice di non averne idea.
Quindi Cualbu parla del Comune: «Serve un Comune attento perché lì sono un po' stupidi in queste cose, se questo fosse stato un Comune solido non sarebbe mai successo quello che è successo». Maninchedda aggiunge di aver parlato col «presidente: l'ho voluto avvertire che la Marchionni, (responsabile della Ragioneria della Regione) lo voleva mettere in allerta su alcune operazioni fatte sul por che praticamente gli legano le mani». Maninchedda dice di aver avvertito il presidente circa il fatto che gli giungono tante voci, spera non si voglia tornare agli anni 70-80, per questo è meglio se anche Gualtiero lo fa «ragionare in campo neutro».
Cualbu e Maninchedda parlano anche il 15 aprile 2009 dopo la proposta che lo stesso consigliere regionale ha fatto in commissione Bilancio per acquistare Tuvixeddu. Il politico racconta delle difficoltà tra i suoi colleghi di maggioranza.
Maninchedda: oe.
Cualbu: ciao Paolo.
Maninchedda: e allora?
Cualbu: adesso ho letto il giornale.
Maninchedda: mi hanno... adesso mi fucileranno...
Cualbu: ah?, no, per che cosa?
Maninchedda: ah perché ieri questa cosa è uscita in maggioranza, no?
Cualbu: eh.
Maninchedda: eeee... eee
Cualbu: eee.. guarda che non è che...
Maninchedda: aspetta, no, sorrisini... sorrisini... gli ho detto: no, no, fate voi, tenete centrotrenta milioni buttati nel ministero, per il centocinquantenario.
Cualbu: ma posso dire...
Maninchedda: ...oppure pagatevi i danni, oppure tenete, anziché fare un parco in grazia di Dio, non avete rotto i c., tutta... dice che si voleva il parco: benissimo, facciamo il parco ma si compra visto che la proprietà è perfetta.
Cualbu: ee... no ma la legge.. certo ma poi..
Maninchedda: czz. loro.
Cualbu: comunque guarda, posso dire la mia?, alla fine, eh eh, intanto bisognerà fare chiarezza in maniera netta perché...
Maninchedda: ma c'era Steri (avvocato dello Stato e consigliere regionale) che diceva che era prematuro perché c'è una sentenza del Tar. E io gli ho detto: guarda che io, gli ho detto, non sto a negoziare...
Cualbu: quell'altra questione.
Maninchedda: ...con i proprietari, io gli ho detto, non sto a negoziare coi proprietari, io faccio una proposta di carattere politico, questa cosa sta bloccando tutta una serie di iniziative perché si è ideologizzata, allora io dico qual è la mia posizione, e metterei da parte su due anni le risorse per aprire una trattativa, qual è la vostra proposta?... Non ce n'è.
CUALBU E STERI Agli atti ci sono alcuni contatti e una telefonata tra Cualbu e l'avvocato dello Stato Giulio Steri, controparte del costruttore nel processo davanti al Tar avendo istituito per conto dello Stato l'opposizione al ricorso di Cualbu per l'annullamento delle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dalla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. La sera del 15 gennaio 2009, tre giorni prima dell'udienza davanti al Tar, attraverso un certo Carlo Massidda, Steri contatta Cualbu.
Massidda: Gualtiero sei ancora al T-hotel o sei già in macchina?
Cualbu: sto andando via, perché?
Massidda: se ci sei ancora..
Cualbu: ee.. ee...
Massidda: stavo parlando con Giulio Steri.
Cualbu: eh eh.
Massidda: è con un magistrato del Tar e vorrebbe presentartelo.
Cualbu: eeee, dov'è? dove siete? sono proprio all'ingresso.
Massidda: eh.
Cualbu: aspetta torno indietro un attimo eh, un attimo solo.
Il 10 aprile 2009 Cualbu chiama Steri.
Cualbu: sono Gualtiero Cualbu, come va?
Steri: bene grazie, e lei tutto bene?
Cualbu: bene bene, quando posso parlarle un attimo?
Steri: senta io ora sono fuori Cagliari.
Cualbu: sì.
Steri: torno il giorno di Pasqua, quindi lunedì o martedì.
Cualbu: martedì facciamo, va bene?
Steri: d'accordo.
Cualbu: la chiamo martedì, grazie buona Pasqua.
Steri: altrettanto a lei, arrivederci.
MARIA FRANCESCA CHIAPPE
(continua)

07/02/2010