Rassegna Stampa

Il Sardegna

Cadau tra Abbanoa e via Roma tutte le irregolarità e le anomalie

Fonte: Il Sardegna
4 febbraio 2010

Comune. Ecco il testo dell'esposto del segretario Battista Vargiu spedito a Procura, ministero e Corte dei Conti

Lente puntata sulla la nomina del direttore generale firmata dal sindaco nel 2006

Ennio Neri ennio.neri@epolis.sm ¦

Conflitti di interesse tra Abbanoa e Comune, incarichi anomali, consulenze poco efficaci e documenti negati. È uno spaccato della zona grigia tra politica e burocrazia quello che emerge nella relazione scritta dal segretario generale del Comune Giovanni Battista Vargiu e spedita, tra gli altri, alla Procura, alla Corte del Conti e all'ispettorato sulla funzione pubblica. Nel mirino di Vargiu l'incarico e il ruolo di Pietro Cadau, direttore generale del Comune (120 mila euro annui) e presidente di Abbanoa, gestore della rete idrica regionale, società a capitale pubblico, che vede come maggiore azionista proprio il Comune di Cagliari, proprietario del 18 % delle quote societarie. Il caso era stato sollevato dal capogruppo Pd Nini Depau.
IL PUNTO: il direttore generale, oltre all'attività dei dirigenti, controlla anche le società partecipate (come Abbanoa). E poiché la legge prevede che le società interamente a capitale pubblico possano svolgere servizi pubblici in assenza di gara, solo se i titolari del capitale sociale esercitano un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi. «Ma se il responsabile all'interno dal Comune di tale controllo è consigliere della società», si chiede Vargiu, «quale controllo può essere realmente esercitato?» La relazione spedita a Procura e ministero si intitola “Esercizio di incarichi presso società partecipate del direttore generale: incompatibilità e irregolarità”. E mette a fuoco le criticità. La prima riguarda le “irregolarità e anomali nel conferimento dell'incarico di direttore generrale”. Il segretario ricorda che la nomina è disposta dal sindaco, dopo una deliberazione di giunta per una durata che non può andare oltre il mandato del sindaco. Cadau viene nominato direttore generale il 17 ottobre 2002 (stipendio di 50 mila euro l'annui), riconfermato il primo marzo 2005, con l'indennità raddoppiata: 120 mila euro annui (36 mila di oneri riflessi a carico del Comune). Il 16 giugno dell'anno successivo Floris vince le elezioni e il 30 dello steso mese conferma Cadau come direttore generale dal primo luglio al 10 settembre. Ma Vargiu registra stranezze. Il provvedimento del sindaco è datato 30 giugno, ma viene registrato solo 28 luglio («elemento di incertezza sull'iter procedurale seguito»). Non solo. Mancava il voto della giunta, perché «per quella data non sarebbe stato possibile riunire il consiglio per approvare la giunta». Cadau viene confermato direttore nel 2008 e 2009 grazie a due determinazioni del servizio del Personale, documenti che, nonostante le richieste, non verranno mai consegnati a Vargiu.
E POI I CONFLITTI di interesse. Il doppio ruolo avrebbe causato l'indebitamento delle due partecipate e decisioni (in tema di controllo delle società) limitate all'affidamento di incarichi di consulenza privi di effetti concreti. Evidenziate poi anomalie nel conferimento di incarichi presso le partecipate. Giallo anche sui crediti che il Comune vanta nei confronti di Abbanoa. Cifre incerte, ma alte. Si va dai 15 ai 29 milioni. Il segretario denuncia l'impossibilità, da parte del Comune, di recuperare i crediti per il mancato accertamento delle somme e per la mancata stipula di un'intesa. ¦


La lettera
Accuse anonime denuncia di Giagoni ¦
¦ Accuse di malaffare, attribuzione di reati nella gestione della cosa pubblica: sono i contenuti di una lettera anonima che circola in Comune che colpisce, tra gli altri, l'assessore ai Servizi Tecnologici Gianni Giagoni. Tante accuse, non circostanziate ma pesanti, che hanno fatto andare su tutte le furie l'assessore comunale ai Servizi Tecnologici chiamato in causa. Che non ci ha pensato due volte e ha presentato in Procura un esposto per calunnia, dove riporta le attività che gli vengono contestate e risponde punto per punto, dimostrando la trasparenza del suo operato. L'anonimo gli attribuisce una lunga serie di reati durante la sua permanenza in Provincia e Comune, come la “malagestione” dell'appalto da centinaia di milioni per la gestione dei rifiuti. Gravissime, false e volgari affermazioni, le definisce Giagoni, «Questo gesto, che è il classico di chi soffre di patologie da mitomane, è indice di quella barbarie politica che, non avendo argomenti degni di decenza da sostenere pubblicamente, sceglie di esprimersi solo con la vigliaccheria della lettera anonima e delle bugie». «Ho depositato il contenuto della missiva», spiega lo stesso assessore, «e avanzato denuncia formale contro ignoti per le gravissime, volgari e false affermazioni sulla mia persona e la mia onorabilità che sanno di minacce e/o intimidazioni». E finisce con un invito: magari l'anonimo la prossima volta si firmi.