Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Ecco come salvare le zone franche»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 febbraio 2010

DOMENICA, 31 GENNAIO 2010

Pagina 2 - Cagliari

Sindaco di Quartu e presidente dell’Anci regionale in cordata per ottenere l’emendamento in Parlamento 



Ruggeri: «La strada è il decreto Milleproroghe, con qualche adattamento»




CAGLIARI. La battaglia per la zona franca urbana è cominciata, il movimento delle 22 città che sono state illuse e poi ridimensionate pesantemente nelle aspettative ha in Luigi Ruggeri sindaco di Quartu un instancabile animatore. E’ quindi molto d’accordo col Pd «cagliaritano» che ci si debba mobilitare per ottenere di nuovo quel che era stato concesso e in due mesi revocato.
E’ una questione di sostanza: c’è un gran bisogno di scintille che possano provocare sviluppo, la zona franca pur col limite del finanziamento modesto sembrava una di queste. Il problema dell’esiguità dello stanziamento statale, solo 50 milioni di euro, per rendere possibili le esenzioni da Irap, Ici, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, sia da lavoro dipendente che da lavoro autonomo, l’esenzione delle imposte sui redditi per 14 periodi d’imposta è destinato a restare anche se verrà accolto l’emendamento dal decreto Milleproroghe già sollecitato da Ruggeri praticamente alla testa del coordinamento dei 22 sindaci delle città tradite. Ma su questo il primo cittadino di Quartu dice: ne parliamo, siamo disponibili a trattare sull’ampiezza di queste misure. Nell’incontro promosso dal Pd di Cagliari con il coordinamento del capogruppo in consiglio comunale, Ninni Depau, due giorni fa al Lazzaretto l’esperto di programmazione e sviluppo locale, Filippo Spanu, aveva bene illustrato la pecca principale della zona franca urbana versione italiana: il finanziamento annuo esiguo. «Il fabbisogno stimabile - aveva chiarito Spanu - è pari ad almeno il triplo. Incide in maniera particolare l’agevolazione contributiva per le forze lavoro già presenti nella zona franca urbana che sono valutabili almeno in 25 mila unità su 332 mila abitanti e quindi il costo minimo è pari a 100 milioni di euro». La legge poi stravolta prevedeva infatti sia interventi statali a favore delle nuove attività (con tutti gli sgravi citati), sia a favore anche delle attività esistenti, con un’indicazione precisa: sono ammesse agli sgravi anche piccole e micro imprese già attive nelle zone franche urbane, ma nei limiti del regolamento della legge cosiddetta De Minimis. Dunque non si può sopportare anche questo carico: che fare? Giulio Calvisi deputato Pd ha puntato il dito contro un governo che non investe abbastanza in un’operazione del genere. Giusto un esempio: la Francia per 100 zfu stanziò 610 milioni di euro. Bastava decidere di destinare un po’ del denaro ricavato con lo scudo fiscale per i capitali illegalmente portati all’estero alle zone franche urbane e non ci sarebbe stato un problema di copertura. Grave per Calvisi l’affossamento delle zfu soprattutto perché delle 22 città 18 sono nel meridione d’Italia e quindi particolarmente sofferenti anche perché «il tagli del governo sono tutti nel Sud». Ruggeri: «Il decreto Milleproroghe potrebbe essere emendato, mi sono preoccupato di organizzare un raccordo tra le 22 città e ci siamo riuniti nella sede dell’Anci, a Roma, l’Associazione dei comuni ha predisposto un emendamento dove si chiede la soppressione dell’articolo 9 comma 4 che ha cambiato in contributi anzichè in aiuti le forme di intervento statali nelle zfu, registrendone di molto l’ambito. Il problema della copertura finanziaria è noto - continua il sindaco di Quartu -, noi, responsabilmente, abbiamo dato la disponibilità a discuterne: per restringere la platea dei beneficiari, per esempio, e la durata nel tempo dei benefici. Si può pensare di applicare la legge così com’era prima solo alle nuove attività, in questo modo forse si può pensare di restare nei limiti dello stanziamento. Ho mandato anche una lettera al governatore Cappellacci, era l’unico presidente della Regione a esserci quando abbiamo firmato». Tore Cherchi presidente Anci regionale: «La modifica fatta sulla legge sulle zfu svuota il provvedimento, l’Anci ha chiesto che la legge venga ripristinata per intero, la zfu è uno strumento che in altre regioni d’Europa s’è rivelato molto efficace, il decreto Milleproroghe deve essere convertito in legge entro febbraio, sappiamo che il relatore introdurrà l’argomento, c’è l’attenzione dei senatori e la ragionevole speranza che l’emendamento sia accolto». (a. s.)