Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fioriere, sospesa la rimozione

Fonte: La Nuova Sardegna
29 gennaio 2010

VENERDÌ, 29 GENNAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari


Il Tar accetta il ricorso del Comune sulla richiesta della Regione




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Il primo round sulle aiuole-fioriere «delimitate da murature in pietra», realizzate nell’area sepolcrale del parco arceologico di Tuvixeddu, è stato vinto dal Comune. L’altro ieri il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha accettato la richiesta, avanzata dal Municipio, di sospensiva della rimozione. La Regione e, il ministero dei Beni culturali e la sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici della Sardegna avevano domandato la demolizione di quelle «aiuole». Ma il Tar, in rapporto alla determinazione emanata dall’assessorato agli Enti locali del governo dell’isola di «ripristino dei luoghi», ha ritenuto che vi sarebbe stato «un danno grave e irreparabile per il Comune ricorrente», qualora la decisione di merito avesse dato ragione al Municipio.
La Regione era intervenuta il 24 novembre scorso a seguito del non accertamento «della compatibilità paesaggistica», voluta dal Codice Urbani del 2004 (la legge nazionale che regola anche le questioni sul paesaggio), «delle aiule delimitate da muratura in pietra». In particolare l’ufficio aveva sottolineato come queste “fioriere” fossero «poste in opera a secco entro gabbioni di rete metallica». Lo stesso rilievo (con richiesta di ripristino) era stato avanzato anche dal ministero e dalla sovrintendenza sin dai primi di agosto del 2009: ugualmente non accettato perchè ritenute «prevalenti» le argomentazioni del Comune.
L’amministrazione municipale, il 12 di questo mese, si era appellata al Tar domandando la sospensiva del provvedimento. E sostenendo l’illegittimità dell’atto e il danno per il Comune. In particolare aveva precisato che le strutture (le cosiddette «aiuole») sono facilmente amovibili, utili a delimitare l’area delle tombe e servono a impedire che qualche incauto visitatore finisca in una delle sepolture puniche, profonde anche sei-sette metri. Inoltre veniva sottolineato che il Municipio ha speso sessantamila euro per realizzare le aiuole-fioriere e ne dovrebbe spendere altri diecimila per demolirle. Una spesa, veniva detto nell’esposto, inutile, considerato che a giudizio dell’amministrazione quelle opere sono necessarie e dovrebbero restare dove sono.
Il provvedimento della sovrintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici parlava, invece, di «profonda alterazione morfologica dei luoghi a causa delle opere realizzate» e di «introduzione di elementi di cospicua dimensione e altezza del tutto avulsi rispetto al contesto paesaggistico tutelato». Il tutto col «mancato rispetto dei vincoli e della valenza ambientale dei luoghi». Ed è in base a questo preciso parere che la Regione ha negato al Comune una nuova autorizzazione paesaggistica e ha imposto la rimozione delle strutture.