Rassegna Stampa

Il Sardegna

Tuvixeddu riaccende lo scontro guerra tra Giunta e Legambiente

Fonte: Il Sardegna
28 gennaio 2010

La polemica. Rilancio dell'accordo di programma. Ecologisti contro l'esecutivo: «Decisione sconcertante»

Cappellacci e Asunis replicano: «È la solita ripetizione di invettive e luoghi comuni»

Ennio Neri ennio.neri@epolis.sm ¦

Scintille su Tuvixeddu. Dopo la decisione dell'esecutivo di riattivare l'accordo di programma per la lottizzazione e il parco sul colle, gli ecologisti attaccano: “decisione sconcertante”. Pronta la replica della giunta. In un comunicato unitario, diffuso in serata, il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l'assessore all'Urbanistica Gabriele Asunis hanno bollato l'attacco di Legambiente come la «solita ripetizione di invettive e luoghi comuni».
LA POLEMICA sulla necropoli riesplode dopo delibera votata dalla giunta regionale due giorni fa: si ripropone l'accordo di programma del 2000, travolto dai vincoli (sostenuti dagli ambientalisti e respinti nei tribunali) della giunta Soru. L'interruzione, basata sulle novità introdotte in materia paesaggistica dal codice Urbani del 2004, ha congelato la lottizzazione, i lavori nel parco archeologico (erano al 65 %) e il tunnel di Tuvumannu. L'esecutivo ha ora deciso di rimettere mano al progetto e Legambiente, da sempre attiva sul fronte Tuvixeddu, è passata all'attacco. «L'Esecutivo guidato da Cappellacci», afferma Vincenzo Tiana, presidente regionale dell'associazione ecologista, «è indifferente al Codice Urbani che ha profondamente modificato la considerazione del bene ambientale, è impassibile davanti all’opinione pubblica e incurante degli interventi di esperti e studiosi anche di fama internazionale a favore della salvaguardia del colle. L’accenno della delibera di giunta a possibili ed eventuali rimodulazioni», conclude, «fa intendere qualcosa di marginale rispetto al complesso generale dell’intervento edilizio». Legambiente invita a «intervenire su Tuvixeddu-Tuvumannu con la realizzazione di un grande parco che ne rispetti ed esalti la straordinaria importanza archeologico- ambientale».
IN SERATA la replica. «Ancora una volta non è mancata la voce di Legambiente su Tuvixeddu», scrivono Cappellacci e Asunis, «peccato che sia sempre la solita ripetizione di invettive e luoghi comuni, pervenuta prima ancora che il contenuto della deliberazione della Giunta fosse diffuso nel sito ufficiale della Regione». La Giunta e il presidente, rifiutano i processi alle intenzioni e «sono sempre sempre disponibili a confrontarsi con chiunque voglia discutere dei problemi di Tuvixeddu ma non possono accettare per oro colato tutto quello che propone Legambiente sulla scorta di studi di cui non si conoscono nè gli autori nè le metodiche utilizzate».
INTERVISTATO da Radio Press, Cappellacci ha parlato di «progetto importante per la città, che ha fatto registrare criticità, ma sul quale ci sono stati pronunciamenti giudiziari. È nostro dovere», ha aggiunto, «affrontare i problemi e quanto potrà essere modificato in funzione delle criticità. Credo», ha concluso, «che il progetto sia valido e che debba essere perseguito, ma nel rispetto delle realtà storiche, archeologiche e paesaggistiche».¦


Maninchedda per la permuta «Ampliare l'area del parco» ¦
¦ E su Tuvixeddu continuano le proposte per una trattativa. Paolo Maninchedda, (Psd'Az), presidente della commissione regionale Programmazione ha rilanciato la sua proposta: soluzione globale, con rimodulazione concordata tra le parti dell’Accordo di programma; la transazione col gruppo Cualbu con indennizzi e permute, in modo da ampliare molto l’area parco, e la realizzazione della casa dello studente in via Is Maglias. Suggestiva anche l'idea lanciata da Antonello Gregorini dell'Urban center cagliaritano: riempire il canyon con le macerie dello stadio. Gregorini propone di costruire la strada (la prosecuzione del tratto via Cadello-via Is Maglias) all'interno di una galleria artificiale dentro il canyon, mantenendo la parte al livello carrabile dell’attuale fondo. Successivamente la galleria verrebbe ricoperta con i materiali della (eventuale) demolizione dello stadio Sant’Elia. A coprire il tutto una distesa di manto vegetale coerente con la collina geologica esistente.