Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È sufficiente una vodka per finire nei guai

Fonte: L'Unione Sarda
16 giugno 2008

Il Codice della strada stabilisce il limite di 0,5 di etanolo per litro di sangue


Basta un niente per superare il valore di tasso alcolemico: poco più di un bicchierino di vodka, un litro di birra o due bicchieri di vino. Dipende, però, dal peso di una persona e da quanto tempo è passato dal momento in cui si è iniziato a bere. Ma anche se si beve a stomaco vuoto o durante il pasto. «Ma tra vedere e non vedere è meglio non rischiare», commenta Giampiero Cortis, responsabile del laboratorio di Tossicologia forense dell'azienda ospedaliera universitaria, esperto in droghe, veleni e alcol. Il limite stabilito dal Codice della strada è di 0,5 g/l (grammi di etanolo per litro di sangue). «Una persona di 60 chili può raggiungere quel valore», spiega, «con un litro di birra a quattro gradi, 1 bicchierino (100 millilitri) di superalcolico a 40 gradi o un terzo di litro di vino 12 gradi (quantità pari ad una lattina di bibita)».
Non è tutto. «È necessario, però, che quel quantitativo sia bevuto in un'unica soluzione o comunque in breve tempo». Diverso se, invece, si beve lo stesso tanto nell'arco di più ore. «A quel punto il valore scende. In teoria, un cocktail leggero bevuto durante la notte non dovrebbe far superare il valore previsto dalla legge. Ma, se si è a stomaco vuoto, si è più a rischio». Impossibile trovare una regola assoluta. «Non esiste una quantità alcolica valida per tutti. Ma c'è un calcolo che può stabilire la propria alcoolemia: grammi di etanolo assunti diviso il proprio peso e moltiplicato per il coefficiente alcoolemico. Quest'ultimo varia: 0.7 negli uomini a digiuno, 0,6 nelle donne a digiuno e 1,1 per entrambi durante i pasti».
Secondo una tabella, la differenti quantità di alcool creano conseguenze differenti. Con 0,2 si ottiene socievolezza, espansività, rossore al volto. Con 0.5, diminuzione dei freni inibitori per azione della corteccia cerebrale. Tra 0.8 e 1.5, azione depressiva sui centri motori con perdita dell'autocontrollo e disturbi dell'equilibrio. Oltre: ubriachezza vera e propria, atassia, agrafia. Tra 2.5 e 4.0, irascibilità, nausea, vomito, perdita del tono muscolare, stato stuporoso e comatoso. Superiore a 4.0, collasso periferico e morte per paralisi dei centri respiratori.
Le bevande hanno in media diverse gradazioni (cioè millilitri di etanolo presenti in 100 millilitri di bevanda). La birra varia tra i 2 e i 9 gradi. Il vino tra i 9 e i 14. Lo champagne tra i 10 e i 13, così come lo spumante. Il porto, invece, va da un minimo di 17 a un massimo di 20 gradi. La vernaccia 16-20. Lo sherry 15-22. Il whisky 36-60. Infine l'acquavite: 40-80. Di moda negli ultimi tempi l'assenzio che, in alcuni casi, arriva ad avere anche 70 gradi.

15/06/2008