Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Seicento milioni di soldi non spesi

Fonte: La Nuova Sardegna
25 gennaio 2010

DOMENICA, 24 GENNAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari



Rivolta della commissione: Comune inadeguato, intervenire subito



In cassa vi sono risorse che risalgono anche al 1983 e molte altre che non vengono riscosse

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. L’onda lunga della crisi investe anche la città, nello stesso tempo il Comune non riesce a spendere i soldi che ha, nè ad incassare quelli che gli devono. E se questi residui sono di quasi seicento milioni di euro per ognuna delle due voci, il problema diventa grave.
Da qui un ordine del giorno firmato da tutti i rappresentatni della commissione consiliare alla Programmazione e bilancio, in cui si chiedono spiegazioni. Salvatore Mereu (Forza Italia, presidente della commissione), Ninni Depau, Lorenzo Cozzolino e Gian Mario Selis (tutti e tre del Pd), Stefano Schirru, Fernanda Loche ed Ettore Businco (tutti Udc), Francesco Ballero (Sdi), Francesco Fiori (An) e Sandro Vargiu (Riformatori) propongono «un piano di smaltimento dei residui, anche attraverso una rimodulazione degli interventi, da sottoporre all’attenzione del consiglio comunale in vista del prossimo bilancio di previsione 2010», quindi celermente.
La disoccupazione in città non diminuisce ma, semmai, aumenta. Mentre «un rapido smaltimento dei residui potrebbe dare un fondamentale impulso agli investimenti per opere pubbliche e infrastrutture». Poi il rimprovero si fa più pesante se si considera che «la metà circa» dei residui (i soldi che non si spendono o non si incassano) riguada «importi inferiori ai 10.000 euro». A precedenti critiche, la Giunta aveva risposto affermando che si stava cercando di rimendiare. L’indice «di eliminazione dei residui - prosegue l’ordine del giorno - è pari rispettivamente al 6 per cento per i residui attivi (le entrate non riscosse) e 7,5 per cento per quelli passivi (le spese non ancora fatte).
Il piatto, insomma, piange. La commissione alla Programmazione ha cercato di capire quali sono le voci più penalizzate e ha dedicato «diverse sedute all’esame di alcune tra le voci più significative presenti tra i residui». Così ha scoperto che, in «riferimento«ai finanziamenti per le «opere pubbliche e le infrastrutture» vi sono «residui importanti risalenti al 1983».
Un quadro sconfortante visto che «è compito dell’amministrazione comunale - come sottolinea una recente interrogazione rivolta al sindaco Emilio Floris di Depau, Selis e Cozzolino - dare il proprio contributo per superare le difficoltà e conomiche e sociali». Quindi si fa danno alla città il non utilizzare il «milione in contributi in conto capitale stanziati e non ancora spesi per favorire l’occupazione in aree svantaggiate». Mentre ammontano «a circa 5 milioni i contributi de minimis relativi a diverse annualità che il Comune deve erogare per nuove iniziative in città (in alcuni casi si tratta di fondi del 2000)». E ancora: «È pari ad un milione il fondo di rotazione per progettazioni e a 1,8 milioni quelli non spesi per gli interventi (...) per lo sviluppo e l’occupazione)».
Tornando all’ordine del giorno unitario, viene chiesto al primo cittadino di «disporre» in tempi rapidi una «procedura di verifica, analisi e classificazione» dei residui al fine del loro utiizzo.