Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Giorgino, contratti e vecchie denunce

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2010

Gli accordi risalgono al 1997 e sono stati stipulati da Bruno Saiu che venne denunciato

I senegalesi che vivono nell'ex Edem Sarda erano in affitto

Nello studio dell'avvocato Marco Boi sono depositati i contratti d'affitto tra i senegalesi e il cagliaritano che ebbe in affidamento l'edificio.
La carta ormai è ingiallita ma spiega senza possibilità di equivoco una cosa: i senegalesi che nel 1997 hanno occupato la fabbrica dell'Edem Sarda, allora già ferma e avviata verso il fallimento, erano in buona fede. Avevano un contratto d'affitto, irregolare sotto alcuni punti di vista, ma pur sempre un contratto. Stipulato tra gli extracomunitari e Bruno Saiu, cagliaritano che in quel periodo aveva ricevuto in affidamento lo stabile industriale dal curatore fallimentare nominato dal tribunale di Roma. Nello studio cagliaritano dell'avvocato Marco Boi sono depositati sette accordi quasi identici, firmati dai senegalesi. L'interno 9 al secondo piano, scala A, era stato affittato a «massimo sei persone», per un irrituale «tempo indeterminato». E così ripetono le altre sei convenzioni. Nelle carte non viene indicato a che titolo Saiu avesse ottenuto il possesso (temporaneo, visto che nel 2000 l'edificio venne acquistato dal Casic) tanto che dopo qualche tempo il cagliaritano venne denunciato.
LA GUERRA LEGALE I nordafricani avevano versato con regolarità gli affitti - 500 mila lire al mese -, ma l'avvocato Boi inviò una lettera di diffida al falso padrone di casa: «Chiesi la restituzione delle somme percepite, visto che lui non era in grado di esibire nessun titolo di possesso dell'immobile», ricorda il legale. Ci fu anche una denuncia per truffa, dicono i giornali dell'epoca, che però terminò con un nulla di fatto, almeno secondo il racconto di un altro avvocato, Luigi Follese, difensore di Saiu in quella occasione. E lui, il diretto interessato, che dice? Contattato attraverso il legale, Saiu prima accetta di parlare e chiarire tutti gli aspetti della vicenda ma poi innesta la marcia indietro. Nessuna spiegazione.
I VERI NUMERI Nel frattempo, l'ex Edem Sarda è occupata - ora abusivamente - da circa un centinaio di extracomunitari. E nonostante sindacati e rappresentanti della comunità senegalese sostengano che all'interno della fabbrica di bentonite (un minerale utilizzato nelle fonderie) non ci siano clandestini, i numeri dimostrerebbero il contrario. Secondo l'ultimo censimento fatto dal Comune di Cagliari, gli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno che abitano nel casermone che si affaccia sulla sabbia di Giorgino sono 44. E difficilmente la popolazione dei due numeri civici è scesa sotto quota 60, mentre nei periodi caldi ha superato anche il limite dei 120 occupanti. Il Cacip, legittimo proprietario della struttura, ha chiesto la restituzione per anni. L'ultima volta, una settimana fa. Il consorzio ha in mente di ristrutturare l'edificio per trasformarlo di un centro direzionale. Diventerebbe la nuova sede dell'ente.
LO SGOMBERO Prima però bisognerà liberarlo: il sindaco Emilio Floris ha già annunciato un intervento, lo stesso ha fatto intendere il prefetto Giovanni Balsamo nei suoi primi discorsi successivi all'insediamento in piazza Palazzo. I servizi sociali del Comune stanno affrontando il punto più importante: l'accoglienza dei senegalesi regolari, che potrebbero ricevere aiuto nella ricerca di alloggi e avere un contributo dal Municipio per pagare gli affitti. La svolta potrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando si riunirà il comitato per l'ordine pubblico, che ha in cima agli argomenti da affrontare proprio lo sgombero degli extracomunitari. Per i clandestini invece è prevista la soluzione più ovvia: verranno identificati ed espulsi.
MICHELE RUFFI

25/01/2010