Rassegna Stampa

Il Sardegna

Per qualcuno è meglio tacere sull'Anfiteatro

Fonte: Il Sardegna
26 gennaio 2010

Biliardino

Nino Nonnis

Presi dai grandi problemi nazionali, processo breve e Cassano in nazionale, ci si dimentica dei problemi della Sardegna. Li conoscono tutti, però si dedica loro un fatalismo impotente, una commemorazione ogni tanto. Non ci si aspetta di avere grandi ottenimenti, ma solo di non avere sciagure ulteriori. Scivoliamo verso il baratro senza neanche emettere un urlo corale. Forse perché siamo frantumati in tante province. Perdiamo sino alla scomparsa boschi, industrie, sottosegretari, West Ham, fiducia. Ci lasciamo imporre senza musciare: Barbareschi, le assunzioni sulla Tirrenia, le pattadesi toscane. Nel mentre c’è chi si dà da fare per ottenimenti locali, piccolo cabotaggio, camarille che trovano una omertà indolente. Il caso dell’affidamento e dell’utilizzo dell’anfiteatro è emblematico. Ne erano tutti a conoscenza, e non per intuizione. Una sorta di così va il mondo. Oltre il fatto, mi hanno stupito (falsità retorica) le dichiarazioni dell’ass. Pellegrini: quando si è insediato era digiuno di certe questioni. Gi credo: sarebbe affermazione plausibile, se non fosse rimasta inalterata per anni, anno dopo anno, sino al futurismo. Adesso si regolerà in ben altro modo. Meglio in questi casi tacere, facendo finta di non avere letto i giornali. Che sono importanti per portare alla cronaca e al vaglio certi fatti. Poi, si sa, i reati non mancano, ma i colpevoli sono tutti innocenti, se li lasci parlare. Per cominciare evitiamo frasi del tipo “Tanto lo fanno tutti”. Attenuante generica e colpevole.
*Scrittore