Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anche a Monte Urpinu il rifugio di un disperato

Fonte: L'Unione Sarda
26 gennaio 2010

l'altra storia



L'impressione è che più si indaga più casi si trovano. Perché in una città dove 800 persone stazionano in graduatoria in attesa di una casa comunale, c'è anche chi non ha diritto nemmeno a quella possibilità. Uomini separati e disoccupati che anche se facessero la richiesta sarebbero sempre in coda perché la priorità è delle famiglie con figli. Che sono un'infinità.
E così ogni anfratto, ogni edificio abbandonato, ogni tettoia artificiale o naturale, diventa buono per chi non ha alternative.
Nell'ex cava di Monte Urpinu, nascosta tra una fitta vegetazione e il muro di cinta dell'ospedale Binaghi, c'è una grotta molto suggestiva, che ricorda uno scorcio del villaggio di Tiscali. Dentro ci sono una tenda, sedie, vestiti appesi e una grata. Forse chi ha occupato questo rifugio di fortuna l'ha scardinata per entrarci. Impossibile chiederlo: dorme. E continua a farlo nonostante l'arrivo degli ospiti.
Per arrivarci occorre percorrere un sentiero in discesa, tra piante di cisto e bidoni arrugginiti coperti da una folta vegetazione che cela insidie ogni metro. Chi ci abita deve faticare per arrivarci, ogni giorno e soprattutto ogni notte. E deve campare al buio in una grotta.
Sta meglio l'uomo che ha occupato lo scheletro di una vecchia casa alle pendici del monte, sul fronte di via dei Conversi. Ha usato pochi mattoni per ricavarsi una stanza dove vivere. È una grotta un po' più moderna, ma il risultato non cambia. (f.ma.)

26/01/2010