Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

Inflazione: a Cagliari i rincari maggiori d'Italia

Fonte: web SardegnaOggi.it
16 giugno 2008

venerdì, 13 giugno 2008



L'inflazione a maggio è salita al 3,6%, dal 3,3% di aprile. Lo comunica l'Istat confermando la stima preliminare. Si tratta della variazione tendenziale più elevata dall'agosto 1996 (3,6%). Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,5%, confermando la stima preliminare. Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più
elevati dell’indice NIC si sono verificati nelle città di Cagliari (più 4,4%), Napoli (più 4,2%) e Torino (più 4,1%).


ROMA - E' Cagliari la città italiana con i rincari maggiori, mentre Trento è la città dove il caro prezzi risulta più modesto, ben sotto il livello del tasso di inflazione generale. Secondo quanto comunica l'Istat, tra le 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati si sono verificati nelle città di Cagliari (+4,4%), Napoli (+4,2%) e Torino (+4,1%). Quelli più moderati hanno riguardato invece le città di Trento (+2,8%), Roma (+2,9%) e Firenze (+3%).

Nel mese di maggio 2008 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera
collettività comprensivo dei tabacchi è stato pari a 136,5, registrando una
variazione di più 0,5% rispetto al mese di aprile 2008 e una variazione di
più 3,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente; al netto dei
tabacchi l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, pari a
136,0, ha presentato nel mese di maggio 2008 una variazione congiunturale di più 0,6% e una variazione tendenziale di più 3,6%o.


Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Trasporti
(più 1,8%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (più 0,7%) e Istruzione (più 0,6%); variazioni congiunturali negative si sono
verificate nei capitoli Comunicazioni (meno 0,8%) e Ricreazione,
spettacoli e cultura (meno 0,1%).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Abitazione,
acqua, elettricità e combustibili (più 6,9%), Trasporti (più 6,2%)
e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 5,8%); variazioni
tendenziali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (meno 3,5%) e Servizi sanitari e spese per la salute (meno 0,2%).