Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villanova prepara un futuro senza auto

Fonte: L'Unione Sarda
22 gennaio 2010

L'assessore Onorato: «Chiuse al traffico le strade non indispensabili per la circolazione» 

Pedonalizzazione? L'idea piace a residenti e commercianti

Voci entusiastiche. «Ma servono parcheggi». E c'è chi teme: «Si uccide il quartiere».
«Sto aspettando che i tecnici mi consegnino l'elenco», afferma l'assessore al Traffico Maurizio Onorato. Ma la strada è ormai tracciata: Villanova sarà, almeno in parte, pedonalizzata. L'elenco di cui parla il membro dell'esecutivo è formato dalle vie che possono essere chiuse al traffico e da quelle che, invece, devono essere tenute aperte alla circolazione. «Domenica», riprende Onorato, «ho fatto una passeggiata nel quartiere. Ora ne sono certo: destinare quegli spazi alle auto sarebbe un peccato mortale».
LA TRAFILA Si dovrà aspettare prima di vedere Villanova “in mano” ai pedoni. «I tecnici dei lavori pubblici mi hanno detto che occorre ancora qualche mese per concludere tutti gli interventi che si stanno facendo». Ma, conclusa la pavimentazione del quartiere, niente sarà come prima. «Il principio sarà quello di chiudere al traffico tutte quelle strade che non risultato indispensabili». I dettagli sono ancora tutti da stabilire: in linea di massima, l'orientamento è vietare la sosta nel quartiere; eventualmente, dovranno essere scelte quelle strade nelle quali ai residenti e agli operatori commerciali sarà concesso l'accesso, per poche ore al giorno, per le operazioni di carico e scarico. «L'idea è chiudere, magari con fioriere, quelle strade lunghe meno di 3, 400 metri». E poi c'è da risolvere il problema dei parcheggi. «Abbiamo allargato la convenzione con Apcoa che ha concesso un'altra trentina di posti auto nel muoltipiano a tariffa ridotta: cercheremo di ampliarla».
I RESIDENTI I lavori di risistemazione durano da mesi. E ormai c'è l'abitudine a non vedere auto. «Vi rendete conto di quanto è bella via San Giacomo senza macchine», dice Giampaolo Pucci mentre mostra la strada. Lui, titolare di uno storico ristorante, il Dr. Ampex, non dovrebbe essere entusiasta per le novità. «Invece, i miei clienti si sono già abituati a parcheggiare lontano. Bisogna tenere conto delle esigenze dei residenti che chiedono spazi per l'auto. Ma, da quello che sento, la pedonalizzazione piace». A pochi metri di distanza, un residente, il pensionato Giuseppe Murgia, conferma. «Il quartiere sta diventando bellissimo. Ma dobbiamo avere parcheggi agevolati al multipiano e la possibilità di entrare per poche ore al giorno».
LE IDEE Non tutti concordano. «La pedonalizzazione», interviene Luigi Nascinben, titolare del ristorante “Il granchio imperiale” di piazza San Domenico, «penalizzerebbe i commercianti. Perché chiudere strade non trafficate?». Una voce dissonante. «Nulla da dire», sostiene Michela Pintus, tatuatrice in via San Domenico, «sulla chiusura al traffico. Però, è necessario spingere la gente a visitare il quartiere. Magari segnalando le cose da vedere nelle mappe turistiche. E ripulendo le entrate: con portico Romero così sporco, la gente non è invogliata a entrare a Villanavo».
IL FUTURO Onorato promette che, in accordo con l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta, le strade potrebbero essere occupate non da auto ma, magari, da esposizioni di artigiani. «È da una vita», interviene Simone Conca, tornitore e intagliatore di via San Giovanni, «che sogno queste novità. Magari le strade potrebbero non essere chiuse al traffico. Ma vieterei la sosta». Tante voci entusiastiche. E una, invece, molto triste. «Così», conclude Giuseppe Cavalleri, titolare del market di via San Giovanni, «si finisce di uccidere il quartiere. I clienti vanno nei negozi vicini a dove possono essere lasciate le auto. Dopo la ztl, sarebbe davvero il colpo di grazia per Villanova».
GLI INTERVENTI Intanto, proseguono i lavori: dal 1° febbraio, vietati transito e sosta in via San Giovanni, nel tratto tra via Macomer e via San Rocco. Divieto di transito anche in via San Mauro dove verrà vietata la sosta su entrambi i lati negli ultimi trenta metri.
MARCELLO COCCO

22/01/2010