VENERDÌ, 13 GIUGNO 2008
Pagina 11 - Attualità
Il 18 via alla manovra con 13 miliardi di risparmi
Regioni, Province e Comuni sono già sul piede di guerra: misure insostenibili. Subito il 50% ex Ici
________________________________________
ROMA. La Finanziaria 2009 avrà un impatto di 13,1 miliardi con tagli alle spese delle autonomie locali per 3,4 miliardi e di un miliardo a carico della sanità. La manovra per il prossimo anno prende forma anche nelle macro-cifre che sono state fornite ieri dal sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas, durante la conferenza unificata con i rappresentanti di Regione ed enti locali.
La manovra quindi, dopo le ulteriori limature del caso, dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri il 18 prossimo come più volte annunciato e confermato ieri anche dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dopo che si era diffusa la voce di un possibile slittamento al 27. «La prossima settimana - ha detto Scajola dopo un pranzo a Palazzo Grazioli con il premier Berlusconi - sarà pronto il piano triennale per l’economia».
E anche il ministro per i rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, ha spiegato che la manovra arriverà la prossima settimana. Sul clima all’interno del governo è intervenuto invece il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, che ha spiegato: «C’è accordo su tutto».
Ma se nel governo l’accordo sembra ormai raggiunto appare ancora molto in salita il percorso per un accordo con le autonomie locali alle quali ieri il sottosegretario Vegas ha presentato il conto triennale dei tagli che certo non è piaciuto ai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. Questo anche perchè pochi giorni fa il governo ha bloccato la possibilità di intervenire sulla fiscalità locale.
La manovra prevede dunque un primo pacchetto da 13,1 miliardi a valere sul 2009 che si cumulerà alla manovra 2010 portando l’impatto a 20,2 miliardi per arrivare nel 2011 a complessivi 34,8 miliardi che serviranno, come già indicato, a raggiungere il pareggio di bilancio. Per il 2009 dunque il taglio complessivo agli enti locali sarebbe di 3,4 miliardi e questi deriverebbero in particolare da 2,8 miliardi a carico di Regioni, Province e Comuni e da ulteriori tagli che coinvolgerebbe le Regioni a statuto speciale. Nel 2010 i tagli salirebbero a complessivi 5,2 miliardi.
Più in dettaglio i tagli sarebbero per le Regioni di 2,4 miliardi tra il 2009 e il 2011, per le Province 975 milioni, per i Comuni di 4,4 miliardi. Più i tre miliardi complessivi di tagli alla Sanità. Insomma cifre che Regioni e Comuni definiscono insostenibili. «Chiediamo la conferma dei patti sulla salute, sul trasporto pubblico locale, sulle non autosufficienze», ha spiegato al termine dell’incontro il presidente Vasco Errani. «Le ipotesi che ci hanno proposto oggi non vanno in questa direzione» ha detto citando, ad esempio, i 3 miliardi di tagli per la sanità.
«E’ impossibile sostenere una manovra di questo tipo con il contemporaneo blocco delle addizionali» ha aggiunto il presidente dell’Anci, Leonardo Domenici.
Infine resta ancora l’ipotesi di un intervento a valere sull’anno in corso che potrebbe arrivare via decreto e avere un impatto di 2 miliardi più un miliardo se si procedesse ad introdurre la «Robin tax», la tassazione aggiuntiva su petrolieri, banche e assicurazioni. Il provvedimento servirebbe a ricondurre il deficit a quanto indicato nella relazione unificata sull’economia cioè al 2,4%.
Sempre ieri il ministro dell’Interno Maroni ha confermato l’accordo con i comuni per la restituzione dell’Ici che non sarà versata: il 50% verrà erogato subito mentre il 31 luglio partirà un tavolo tecnico che definirà i criteri per la ripartizione dell’ulteriore 50%. Lo ha detto lo stesso Maroni al termine della conferenza Stato-Città spiegando che il criterio che sarà utilizzato per la ripartizione dell’ulteriore 50% sarà l’effettivo gettito Ici conseguito nel 2007.