Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bombole, prezzi stabili ma troppo alti

Fonte: L'Unione Sarda
5 gennaio 2010

Il caso. Nonostante nel 2009 sia calato il costo del gpl, i cagliaritani pagano il 40% in più rispetto al resto del Sud

Protesta dei consumatori: «Intervengano le istituzioni»

Dal 2006 c'è stata una discesa del prezzo della bombola che però si è fermata nonostante il prezzo del gas abbia continuato a calare. Prosegue l'inchiesta dell'Antitrust partita da Cagliari.
Dall'altra parte della cornetta, in una rivendita immersa nel rumore della Vucciria, non riescono a trattenere la risata: «Cinquantanove euro? Non è possibile». Stupore giustificato: a Palermo 25 chili di gpl costano 36 euro, quasi il 40 per cento in meno. A Cagliari invece sfiorano quota 60 euro, mentre il prezzo delle altre bombole - da 10, 15 e 20 chili - è sempre più alto: dai 4 ai 9 euro. Poco importa che le quotazioni del gasolio per uso domestico siano calate negli ultimi anni: in città il gas viene pagato sempre molto di più rispetto al resto del sud Italia. Dalla Sicilia alla Campania.
CACCIA AL RISPARMIO In città il quartiere dove si risparmia di più è Pirri: qui i negozi sono tra i pochi a vendere una bombola piccola (10 kg) sotto i 20 euro. «Diciannove e cinquanta centesimi, per il trasporto si devono aggiungere due euro e cinquanta», spiegano da Ruvioli, vicino a via Vesalio. Dove precisano: «I prezzi rispetto allo scorso anno sono stabili». Anche se tutto fa pensare che sia la calma prima della tempesta: l'Authority per l'energia ha annunciato a breve scadenza un rincaro del petrolio. E a catena seguirà un'impennata del gpl, che non è altro che uno scarto della lavorazione del greggio.
La bombola da 15 chili, cioè la più diffusa, ha un costo medio di 32 euro. Da Genneruxi a La Vega, a Stampace e Villanova. Luca Corona, titolare di una rivendita a Pirri, riesce a tenere i prezzi più bassi rispetto al resto della città «facendo un discorso di quantità». Conferma che in Sardegna si respira un'aria particolare. Di fregatura: «In altre regioni si paga molto di meno. Perché? Semplice: ci sono poche società che “imbottigliano” e, tra l'altro, sono di grande dimensione. Nel resto d'Italia c'è la situazione opposta: tante piccole società che si fanno concorrenza a vicenda». Già: il nodo sta nel mezzo, tra il produttore (la Saras) e i rivenditori, che giurano di applicare ricarichi minimi e standard: difficilmente il loro guadagno supera il 10 per cento. Ma nei vari passaggi il prezzo del gpl sale, sfiorando i record nazionali.
LE ASSOCIAZIONI Un mistero che si infittisce parlando con Giuliano Frau, presidente dell'Adoc di Cagliari: «La vera assurdità è che lontano da Cagliari, a Seulo per esempio, le bombole costano 28 euro. In città il prezzo è fermo a 32 euro, anche se la Saras è a pochi chilometri. È un controsenso». Il motivo: «A questo punto siamo portati a credere che ci sia un vero e proprio cartello per tenere alti i prezzi nel capoluogo. È assurdo che non intervenga nessuno: né la Regione, né le altre autorità che avrebbero voce in capitolo e potrebbero aiutarci».
PREZZI IN DISCESA Va detto che rispetto al 2006 la tabella dei costi ha subìto dei ritocchi al ribasso. La stessa bombola da 15 chili costava 35 o 36 euro, circa 4 euro in più rispetto a ora. Da aggiungere, ieri come oggi, i costi di trasporto: da un euro e 50 centesimi a 5 euro. Un picco che ha quasi costretto l'Autorità garante per la concorrenza ad aprire, circa un anno fa, un'indagine sull'esistenza di un presunto accordo tra i produttori per fissare i prezzi di mercato. Secondo le indagini della Guardia di finanza, nell'Isola il costo medio delle bombole è del 30 per cento più alto rispetto al resto del Paese. Una circostanza che ha stimolato l'Antitrust, che ha deciso di allargare l'inchiesta all'intero territorio nazionale per Butan gas, Eni e Liquigas. Gli ispettori dell'Authority hanno potuto contare addirittura su un pentito. Come nei processi di mafia. Un fascicolo aperto nel Capoluogo che ha coinvolto però, strada facendo, tutto lo Stivale.
L'APPELLO Simone Girau, numero uno dell'Adiconsum, ha paura che le lamentele finiscano come sempre. Nel vuoto. «Ormai abbiamo quasi perso la voce, diciamo le stesse cose da anni. Nessuno è mai riuscito a dare spiegazioni sul perché ci sia questa situazione. Abitiamo nella regione con il gas in bombola più caro d'Italia. Non credo che le accise delle amministrazioni locali incidano così tanto. Chiediamo un intervento delle istituzioni, che non hanno mai preso sul serio questo problema».
MICHELE RUFFI

05/01/2010