Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Via ai saldi l’8, forse è l’ultima volta

Fonte: La Nuova Sardegna
29 dicembre 2009

MARTEDÌ, 29 DICEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari



Le associazioni di categoria valuteranno se farli partire a fine gennaio



Impossibile farli in dicembre come in Inghilterra perché da noi il clima è diverso Il calo è stato inferiore al previsto ma c’è preoccupazione per il 2010

CAGLIARI. Dall’8 gennaio cominciano i saldi. Ma potrebbe essere anche l’ultimo anno in cui finite le feste si può cominciare a spendere meno comprando di più. Perché le associazioni di categoria meditano non da oggi di formare un tavolo dove ragionare sulla situazione del commercio locale e quindi decidere, per esempio, di far slittare di trenta giorni (almeno) la data dell’inizio saldi. Non è una decisione presa, probabilmente non ci sarà l’accordo di tutti i singoli operatori e da parte delle associazioni non c’è alcuna intenzione di forzare la mano. Il punto è che di fronte alla crisi le strategie commerciali forse bisogna rimodularle. Comunque rileggerle con attenzione per pesare scelte e diversivi. Quel che è sicuro è come non ci sia aria, insomma, a Cagliari e forse in tutta la Sardegna, di fare quel che si legge a proposito di grandi realtà commerciali quali Stati Uniti e Gran Bretagna. Là i saldi ormai li fanno a dicembre. Franco Fozzi vice presidente di Ascom e presidente dell’attivo Consorzio Insieme spiega: è una questione di clima. La stagione autunno-inverno qui comincia come dappertutto a settembre, ma il freddo ci mette molte settimane a farsi sentire. In questi giorni, ce ne accorgiamo, il cappotto o il giubbotto imbottito serve poco. Così chiunque «tira» fino ai saldi perché, per una decina di giorni di differenza, non va a comprarsi un capo che poi può pagare un venti per cento in meno. Se i saldi cominciassero il primo dicembre per i commercianti significherebbe non vendere praticamente nulla a prezzo pieno, che è quello che regge la stagione. Da questa constatazione l’ipotesi di non cominciare i saldi a ridosso delle feste. Ma siamo alla teoria. Perché nella pratica (spiega ancora il presidente di Consorzio Insieme) da ben prima di Natale varie aziende che hanno la banca dati dei clienti stanno inviando lettere in cui invitano i compratori a tornare in negozio per usufruire di sconti anche del 30 per cento. «Un colpo per gli operatori meno organizzati - spiega Fozzi - che non hanno in clienti nel computer e che non si possono permettere di inviare tante lettere». La salute di un negozio è data dalla clientela fissa: l’80 per cento del fatturato arriva dal 20 per cento dei clienti che comprano all’inizio della stagione e durante tutto l’anno. E’ anche a questi che si pensa quando si ragiona sui saldi più tardivi.
Quest’anno, la stagione è stata mediocre, ma non peggiore del 2008, il calo generale degli acquisti è stato circa del 6 per cento (meno di quanto si temesse), esclusi giocattoli e informatica che invece si sono trovati con un rialzo rispetto allo stesso periodo del 2008. Il problema gli operatori più accorti lo vedono per la prossima stagione: dopo due anni di grossa crisi, se l’occupazione non riprende quota il commercio subirà contraccolpi. «Cagliari ancora può sperare di reggere perché il 70 per cento degli occupati hanno uno stipendio fisso - commenta Fozzi - ma le realtà dell’interno o della periferia rischiano molto». Come sempre non rischiano una crisi profonda coloro che vendono prodotti stravincenti (quelli molto legati alla moda, non solo nell’abbigliamento) e poi i settori giocattoli e informatica.