Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il costo dei palazzoni

Fonte: La Nuova Sardegna
29 dicembre 2009

MARTEDÌ, 29 DICEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari



Otto milioni per saldare un contenzioso legato ai terreni demaniali di Sant’Elia




CAGLIARI. Tornano nel dibattito consiliare gli otto milioni che il Comune deve pagare al demanio per un vecchio contenzioso per i terreni su cui sono stati costruiti i palazzoni di Sant’Elia. La storia risale agli anni Settanta del secolo scorso, ma la storia si è protratta per 35 anni.
A volte gli errori del passato ritornano sotto forma di conti molto salati. «Ma in un periodo di trasferimento del demanio pubblico alla Regione, è assurdo che si sborsino otto milioni di euro per fatti risalenti agli anni Ottanta del secolo scorso», hanno sottolineato in un comunicato i consiglieri comunali del Pd Ninni Depau, Lorenzo Cozzolino e Gianmario Selis.
Il fatto riguarda un contenzioso aperto, a suo tempo, dal Comune col demanio per l’utilizzo di una serie di aree, su cui sono state poi realizzate numerose residenze di edilizia pubblica (i palazzoni).
«Nell’assestamento di bilancio approvato dalla Giunta il 19 novembre scorso - si legge nel documento - e che prossimamente verrà discusso in Consiglio comunale, c’è un debito fuori bilancio di 4 milioni e 648mila euro per l’acquisizione delle aree del piano di zona Sant’Elia, San Bartolomeo e Su Siccu di proprietà dei Monopoli di Stato». Il riconoscimento del debito, però, «è di 8 milioni a 100mila euro in quanto gli altri 3 milioni e mezzo hanno trovato copertura in residui passivi a bilancio». Senza entrare nel merito degli aspetti giuridici del problema, continua il documento, «è veramente incredibile che il comune di Cagliari, invece di promuovere, in collaborazione con la Regione, una forte iniziativa politica nei confronti del Governo perché gli vengano trasferiti i beni demaniali, ha accettato una transazione tecnica che prevede l’esborso di una somma rilevante per l’acquisizione» delle aree. Da qui la richiesta al sindaco Emilio Floris di attivarsi «a livello regionale e nazionale perché queste aree vengano trasferite al Comune senza esborso».