Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In 70 mila tra gli “Amici”

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2008

Piangi lacrime e piangi sudore, piangi Maria, sì, Maria quella, che basta il nome, come Vasco, piangi Baglioni, piangi e la festa è grande, che festa, stasera, la festa più grande dell'anno è qui, sotto un cielo scuro di stelle velate e di pop corn. E voi che siete rimasti a casa, comodi sui vostri divani, la diretta di Canale 5 ve la siete goduta bene bene ma sappiate che Amici in piazza dei Centomila a Cagliari è tutta un'altra cosa. È uno spettacolo di buona televisione: regia, testi, scene.È uno spettacolo di buoni sogni: talent show onesto e di garbo, pulito nel raccontare una generazione seduta sui banchi della scuola del successo.È uno spettacolo di buoni ascolti: sei milioni a casa, puntata dopo puntata edizione dopo edizione, e stasera che la festa è qui, e che festa, stasera ci sono settantamila ragazzini senza età, quindici anni e pure sessantacinque anni, la scuola da finire e la pensione che è un soffio di contributi ancora: eppure c'è quella voglia di cantare e di pestare i piedi sull'asfalto grattugiato della piazza e di piangere, sì, piangere, piangere davanti a Claudio Baglioni che canta piccoli grandi amori e magliette fini; piangere davanti al ragazzetto Marco Carta che ha perso la mamma ma ha ritrovato una vita; piangere lacrime e sudore e emozione, che ritrovarsi tra settantamila persone a fare una festa così vuol dire sentire il cuore che batte al ritmo del subwoofer degli amplificatori. E batte per due ore e mezzo più quattro stacchi pubblicitari - Maria, sì, Maria quella, che basta il nome, come Vasco, non presenta ma governa dalle ventuno di una sera umida di mare: è una puntata senza gara, quella si celebra a Cagliari; c'è la squadra dei maestri; ci sono gli Amici , tutti, Marco e Roberta e Pasqualino, Simonetta che pure lei è di queste parti, sarda di Sassari, e Cassandra, Francesco, Giuseppe. Eppoi c'è Claudio, anzi, ce ne sono due: Baglioni e Amendola, il cantante e l'attore, e allora è uno spettacolo nello spettacolo: Baglioni a cantare, è un concerto di mezzora e otto canzoni, voce-chitarra-pianoforte; Amendola a recitare, fa Cesaroni Giulio oste della Garbatella, canta pure lui, stornelli e Trilussa, bacia Maria, Maria e basta, e bacia pure la maestra cattiva, quella Alessandra Celentano che i ragazzini hanno disegnato sui loro striscioni di lenzuola portate via da casa. Ma è soprattutto una puntata-spettacolo, è una puntata che sa di C'è posta per te e pure di Uomini e donne è una puntata di musica buona e buone gag: è una puntata di idee, ma idee piccole piccole senza strafare - e per questo rivoluzionarie. Si ride, si canta, si balla: e si piange, Adesso tu e Strada facendo , e Maria, Maria vestita di nero, Maria che ride piano, parla poco, costruisce tanto. Cosa c'è di male?, chissà, ma questa è un'altra storia: stasera c'è da raccontare la cronaca annunciata della festa dell'anno: festa senza volgarità e senza risse, c'è solo il traffico che si blocca e i parcheggi che si intasano, ma questa è la città che vive e canta e se la balla, tutto gratis, non c'è il biglietto di ingresso e neppure una platea a dividere il pubblico, giusto un posto sulla scalinata di Bonaria, con il cuscinetto rossoblù dello stadio ad addolcire le botte alla schiena. E poi c'è che Maria e questi Amici dovrebbero metterli a ritirare su le sorti di Sanremo; ma questa è solo una riflessione mentre Baglioni chiude la chitarra nel fodero e strizza l'occhio a una notte senza impicci.FRANCESCA FIGUS 28/04/2008