Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Più solidarietà a poveri ed emarginati»

Fonte: La Nuova Sardegna
30 novembre 2009

SABATO, 28 NOVEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari


Conferenza di padre Federico Lombardi, direttore di Radio Vaticana



«I problemi locali si capiscono meglio guardando al mondo»

MARIO GIRAU
CAGLIARI. L’Italia è piccola vista dall’osservatorio privilegiato di Piazza san Pietro. Benedetto XVI, come papa Woytjla, guarda al mondo e ai suoi problemi - relativismo, intangibilità della vita, questione ambientale, formazione ed educazione dell’uomo, fame nel mondo - più che alle vicende di una diocesi grande come l’Italia. Padre Federico Lombardi è il responsabile per la comunicazione della Santa Sede: direttore della Radio Vaticana e della sala stampa pontificia, da quattro anni l’unico vero fedele interprete dei discorsi e del pensiero del Papa, che segue in tutti i viaggi internazionali. In città per celebrare con i gesuiti cagliaritani i 450 anni dell’arrivo della Compagnia di Gesù in Sardegna, padre Lombardi conosce come pochi le stanze dei bottoni della chiesa: da 19 anni responsabile del Centro televisivo vaticano e da tre principale assistente del preposito generale dei seguaci di Sant’Ignazio di Loyola. «Benedetto XVI ha una grande preoccupazione: far dialogare l’uomo con Dio, attraverso il volto e la parola di Gesù di Nazareth. Il Papa - ha detto ieri ai giornalisti il suo portavoce nella conferenza stampa organizzata da padre Enrico Deidda, responsabile della comunità di San Michele, nell’artistica sacrestia barocca con i quadri dell’Altomonte - è concentrato sui grandi problemi, che coniuga con la parola della Carità, tema ricorrente nei suoi discorsi e argomento principale di due delle sue tre encicliche». I confini del pontificato di Benedetto XVI hanno la dimensione del mondo e guardano con insistenza anche alla Cina dove la Chiesa cattolica fatica a espandersi liberamente, come ha sperimentato anche nel passato un gesuita sardo, padre Franco Belfiori, oggi scomparso, incaricato dalla Compagnia di fare da collegamento tra la Chiesa di Roma e le Chiese nascoste. Nei prossimi mesi un altro sardo, anche questi gesuita, padre Luca Uggias, sarà inviato in quell’immenso paese. «I Gesuiti, presenti in centodieci nazioni, hanno lavorato in Cina, dove si procede come su un campo ondulato. Soprattutto sul terreno culturale troviamo - ha spiegato padre Lombardi - collaborazione e attenzione per le nostre iniziative». Non è, invece, una dimostrazione di dialogo e apertura la sentenza della Corte dei diritti dell’uomo che ha detto no al crocifisso nelle aule. «Per il Papa è stata la dimostrazione della scarsa attenzione al radicamento dei valori cristiani in Europa».
Non ci sarà un altro viaggio di Benedetto XVI nell’isola, come sperano i fedeli delle altre diocesi sarde che l’anno scorso hanno attraversato l’intera regione per «Videre Petrum», in città per il centenario della proclamazione della Madonna di Bonaria Patrona massima della Sardegna. Un viaggio che ha valicato i confini isolani per l’inno alla lingua sarda elevato dal Papa con il suo riferimento alla Vergine «Mamma, fiza e isposa de su Segnore» e per l’invito al rinnovamento politico: «Maria, vi renda capaci - disse il sette settembre 2008 il Papa dalla scalinata di Bonaria - di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». Ma «attenzione - ha spiegato Padre Lombardi - il Santo Padre cerca sempre di dare un messaggio che serva ai suoi ascoltatori, perchè sia recepito e realizzato. Ha valenza locale, ma molte volte internazionale. Il tema dell’impegno e della qualità della politica suscita sempre attenzione e interesse per il particolare momento attraversato dal nostro Paese. Anche nelle nazioni ex comuniste, a distanza di 20 anni dalla caduta di quel regime, il problema della formazione e dell’impegno dei laici cristiani in politica è attuale perchè quattro lustri non sono serviti ad azzerare cultura e mentalità consolidati in molti decenni e difficili da sradicare». Vola alto padre Lombardi e si tiene lontano dai comportamenti degli uomini politici: «La Conferenza episcopale italiana - dice - può trattare certi argomenti, il Vaticano ha altre preoccupazioni».