Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Giunta: niente ristorazione Concessioni con limite annuale

Fonte: L'Unione Sarda
26 novembre 2009

Cagliari e Provincia

Pagina 1017
Il documento approvato a gennaio in discussione in aula

Concessioni annuali e rinnovabili al massimo per un quadriennio. Nessun servizio di ristorazione né possibilità di vendere una crema solare o un asciugamano da spiaggia. Il Piano di utilizzo del litorale approvato dalla Giunta comunale il 29 gennaio scorso e in discussione in aula nasce già vecchio, viziato e inadeguato al Poetto. La ragione è semplice: il Comune, sulla base di una direttiva contenuta in una delibera della Giunta regionale del '99, nel 2000 aveva approvato un piano che consentiva di rilasciare le autorizzazioni edilizie per manufatti “amovibili”. Un regolamento mai entrato in funzione perché due anni dopo il Servizio tutela del paesaggio della Regione aveva fatto alcune osservazioni, il Comune si era adeguato, la Regione aveva avviato il procedimento per l'approvazione che si era arenato nel luglio 2004 dopo una conferenza dei servizi. In cinque anni, insomma, non si era riusciti a renderlo operativo.
L'ARRIVO DEL PPR Così a fine 2004 sono entrate in vigore le norme di salvaguardia del Piano paesaggistico regionale, diventato legge nel settembre del 2006. Una norma severa che, tra le altre cose, obbliga i Comuni ad adeguare i Piani del litorale al Piano paesaggistico regionale. La Regione ha emanato le linee guida per i Pul e il Comune si è adeguato. Ma c'è un vizio iniziale: il Poetto non è un litorale come gli altri da salvaguardare ma un quartiere della città, un pezzo di tessuto cittadino indossato tutto l'anno. Su queste basi negli ultimi due anni si è sviluppato il dibattito in Commissione urbanistica. Una discussione che ha portato i partiti all'unanime condivisione di un documento che contiene indirizzi diversi da quelli della delibera della Giunta all'esame dell'Assemblea civica. Una premessa d'obbligo che aiuta ad esaminare meglio il contenuto dell'atto predisposto dall'esecutivo.
I CHIOSCHI BAR Il regolamento allegato alla delibera della Giunta stabilisce che i nuovi baretti debbano essere edificati in aree diverse da quelle attuali, individuate mezzo secolo fa. Devono essere realizzati preferibilmente in legno, e comunque in materiali naturali, e fare riferimento, architettonicamente, ai vecchi casotti. La superficie ammessa è di 35 metri quadri, più un loggiato su tre lati largo quattro metri. Obbligatorio realizzare i servizi igienici per il pubblico (ammesso il pagamento), servizi di primo soccorso, rastrelliere per biciclette ed è obbligatorio pulire le aree di pertinenza e le fasce contigue per almeno 25 metri.
Le attività ammesse nei chioschi bar sono la vendita e la somministrazione di bevande e alimenti preconfezionati, il noleggio di biciclette ed attrezzature da spiaggia e attività ricreative e culturali in genere, «purché il massimo del livello sonoro sia compatibile con la regolamentazione comunale». Insomma, niente musica.
I chioschi, inoltre, dovrebbero arretrare di qualche metro per lasciar spazio a una passerella che attraverserà longitudinalmente l'arenile. L'altro aspetto rilevante è che alla scadenza delle concessioni è necessario fare un bando di gara per riassegnarle.
STABILIMENTI BALNEARI Potranno avere in concessione una superficie massima di 500 metri quadri per ombrelloni, sdraio e lettini (massimo 40 spazi-ombra). Le strutture dovranno essere dei Gazebo a pianta ottagonale
Dovranno avere un percorso di attraversamento, pedane di sosta, pedane per disabili, torretta per i bagnini, servizi di primo soccorso, noleggio di natanti a remi, costruzioni di servizio (massimo 30 metri quadri). Anche in questo caso uno degli aspetti più contestati è la stagionalità della concessione, che va dal primo maggio al 30 ottobre. Al termine di questo periodo le strutture dovranno essere rimosse. Per gli stabilimenti in struttura fissa la concessione sarà annuale.
FABIO MANCA

26/11/2009