MARTEDÌ, 24 NOVEMBRE 2009
Pagina 2 - Cagliari
Nel rapporto Unicef presentato in municipio note positive ma anche realtà inaccettabili
CAGLIARI. A distanza di vent’anni dall’approvazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata nel 1989 dall’assemblea generale dell’Onu, molto è stato fatto ma sono ancora troppi nel mondo i bambini sfruttati, che non usufruiscono di un’adeguata assistenza sanitaria e non hanno accesso all’istruzione. Una realtà ricordata anche ieri mattina in municipio dalla responsabile provinciale dell’Unicef, Rosella Onnis, alla presentazione del ventesimo rapporto sulla condizione dell’infanzia nel mondo: «I progressi compiuti in questi ultimi vent’anni sono notevoli - si legge nel report - il numero annuale dei decessi sotto i cinque anni di età è sceso da circa 12,5 milioni nel 1990 a circa 8,8 milioni nel 2008, con una diminuzione del 28 per cento. Tra il 1990 e il 2006 circa 1,6 miliardi di persone ha avuto accesso a fonti d’acqua depurata, a livello globale circa l’84 per cento dei bambini in età scolare frequenta la scuola e il divario di genere si sta nettamente riducendo. Sono state adottate importanti misure contro l’arruolamento dei bambini soldato, la tratta, la prostituzione e la schiavitù domestica. L’età dei bambini che contraggono matrimonio è in crescita in alcuni paesi e il numero di ragazze sottoposte a mutilazioni genitali è in diminuzione».
Al contrario «è inaccettabile che i bambini continuino a morire per cause prevenibili come la polmonite, la malaria, il morbillo e la denutrizione - si legge ancora nel documento - molti fanciulli non andranno a scuola e a milioni di bambini mancherà la protezione adeguata contro violenza, abuso, sfruttamento, discriminazione e abbandono». (p.s.)