Pili e La Spisa: ma devono lavorare le imprese sarde. Il presidente Cappellacci: sospetti infondati
«Il metano arriverà in Sardegna nel 2013»
I vertici del consorzio Galsi rivelano i risparmi per le famiglie con l'arrivo del metano in Sardegna. L'opera sarà terminata nel 2013.
Lo sbarco del metano in Sardegna consentirà un bel risparmio nella bolletta delle famiglie: 200 euro all'anno. L'ha detto Roberto Potì, presidente del Galsi, il consorzio per il Gasdotto Algeria-Sardegna-Italia, intervenendo al T Hotel di Cagliari al convegno “Il Gasdotto Galsi: nuova energia per la Sardegna”.
LE IMPRESE SARDE Ma la Sardegna «vuole e deve essere protagonista» anche nella realizzazione delle opere, con un coinvolgimento diretto del sistema imprenditoriale sardo. Così Giorgio La Spisa, assessore alla Programmazione, intervenuto in apertura del convegno e, nel pomeriggio, alla tavola rotonda con gli enti locali. In una sala affollata da rappresentanti del mondo delle imprese, Confindustria in testa. L'ex presidente della Regione Mauro Pili, oggi deputato del Pdl, tra il pubblico del convegno, ha rilanciato i contenuti di un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola. «Più che mai», dice Pili, «bisogna rilanciare lo spirito con il quale nel 2003 facemmo nascere il progetto Galsi, con la Sardegna protagonista del metanodotto, sia sul piano progettuale che realizzativo e gestionale». Le imprese sarde, ha detto Pili, non possono essere relegate al ruolo, secondario, di subappaltatrici. Che così sarà, o almeno questo è il disegno, si è capito dall'intervento di Paolo Tosti, direttore Costruzioni Snam rete Gas, che ha parlato di un 30% (tetto previsto per legge) di subappalti aperti (anche) alle imprese sarde. Molti mugugni, in sala.
PROGETTO STRATEGICO In un comunicato, il presidente della Regione Ugo Cappellacci parla di un «progetto di valenza strategica» ma giudica «infondate» le preoccupazioni sul mancato coinvolgimento delle imprese sarde. Nel 2010 il Galsi, consorzio partecipato da Sonatrach, Edison, Enel e Sfirs, si aspetta di ricevere le autorizzazioni ministeriali. Da lì in poi si inizierà con i lavori. «Contiamo di terminare l'opera nel 2013», commenta Potì.
LE RISORSE Galsi spenderà circa 3 miliardi di euro, denaro necessario per importare il gas naturale (metano) dall'Algeria all'Italia, attraversando la Sardegna e approdando a Piombino (Toscana). Si prevede il transito di 8 miliardi di metri cubi annui di gas naturale (di cui 2 a disposizione del fabbisogno della Sardegna) verso il mercato italiano ed europeo, in alternativa alle reti dell'Est europeo, a Nord la Russia, e a Sud nel Medio Oriente. Il tracciato del metanodotto sarà lungo 837 chilometri.
L'IMPEGNO Paolo Mosa, direttore sviluppo di Snam Rete Gas conferma l'impegno per portare a termine le interconnessioni. «Serve però la collaborazione degli enti locali dell'Isola: solo così si potranno accelerare i tempi degli interventi». Ma il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, dice chiaramente che «la finanziaria regionale avrà un ruolo determinante nella commercializzazione del metano. Le risorse che arriveranno, potranno essere reinvestite per le interconnessioni».
LANFRANCO OLIVIERI
24/11/2009