Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Adesso tocca a borgo Sant’Elia

Fonte: La Nuova Sardegna
19 novembre 2009

GIOVEDÌ, 19 NOVEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari



I risvolti della delibera regionale che dà l’ok al nuovo stadio




CAGLIARI. La Regione intende proporre al comune di Cagliari uno o più accordi di programma per la costruzione del nuovo stadio nell’area ceduta nel 1961 all’amministrazione regionale e per sfruttare occasioni di sviluppo correlate che riguardino in particolare i quartieri di Sant’Elia, La Palma e Poetto. Lo prevede la delibera con cui la giunta Cappellacci (nella foto in alto) ha di fatto dato il via libera al Comune sull’edificazione del nuovo stadio secondo gli standard Uefa nella prospettiva di ospitare a Cagliari manifestazioni di livello nazionale e internazionale. Lo scorso 26 ottobre la giunta comunale di Cagliari, guidata da Emilio Floris, ha valutato la possibilità di procedere alla costruzione del nuovo Sant’Elia e di cedere a privati, a titolo oneroso, la proprietà dell’attuale impianto e delle aree di pertinanza, con il relativo diritto di superficie. La Regione, con la delibera di ieri, ha valutato che i vincoli per l’edificazione del nuovo stadio siano rispettati anche nell’eventualità di un apporto di capitali privati. L’accordo originario del’61, infatti, prevedeva che le aree per la costruzione dell’attuale Sant’Elia cedute dalla Regione al Comune tornassero sotto la proprietà originaria nell’ipotesi che non fossero state destinate alla costruzione dello stadio.
Il comune potrà ricorrere a qualunque istituto giuridico che consenta di rispettare le finalità dell’accordo, tra cui anche l’eventuale costituzione del diritto di superficie per un periodo di tempo limitato, di durata sufficiente a determinare l’ammortamento dei capitali investiti «e un ragionevole utile d’impresa». In quest’ultimo caso, però, va rispettata la condizione che, allo scadere del termine, il Comune diventi proprietario dell’infrastruttura sportiva.
Dunque si apre un nuovo capitolo destinato a sollevare una grande discussione. Probabilmente non sono estranei a questa proposta due situazioni: l’approvazione della zona franca urbana che comprende Sant’Elia e buona parte del Poetto (per favorire la piccola impresa) e la legge che aggancia alla costruzione degli stadi immense possibilità di sviluppo urbanistico, che qualcuno di molto autorevole teme già possa innescare una pesante speculazione edilizia e commerciale.