Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Due milioni di euro alle scuole cagliaritane

Fonte: L'Unione Sarda
19 novembre 2009

Conto alla rovescia per evitare di perdere i finanziamenti regionali contro la dispersione scolastica

Entro il 30 novembre i progetti: sarà assunto personale non di ruolo

Quest'anno salteranno i laboratori extra-curriculum: i soldi serviranno per il recupero e l'approfondimento.
Corsa contro il tempo in tutte le scuole per non perdere i fondi regionali stanziati contro la dispersione scolastica e per migliorare la qualità della didattica. A Cagliari, escluse le materne, sono interessate ben 39 istituzioni, tra direzioni didattiche, istituti comprensivi (elementari e medie), 4 secondarie di primo grado e superiori: in “palio” 2.159.744 euro, tranche cagliaritana dei 20 milioni distribuiti dalla Regione in tutta la Sardegna, con delibera dell'8 settembre scorso, in base al numero degli studenti, dei plessi e dei disabili. Entro il 30 novembre (e non più il 20) bisogna presentare i progetti di quest'anno ma le difficoltà di metterli a punto non sembrano facilmente superabili. «L'utilizzo è quasi incomprensibile e si rischiano tempi biblici», osserva Anna Flore, docente di Lettere. Ci sono perplessità legate al budget, al poco tempo a disposizione e agli insegnanti che dovranno realizzare i progetti, necessariamente precari presi dalle graduatorie provinciali. In questi giorni i dirigenti scolastici cercano di chiarirsi le idee confrontandosi con insegnanti e rappresentanti di classe, perché il progetto dovrà passare al vaglio del collegio dei docenti e del consiglio di circolo o d'istituto. «Siamo in fase di esplorazione», garantisce Marcella Vacca, dirigente dell'istituto comprensivo di via Stoccolma, che con i suoi 944 alunni si è visto assegnare ben 76.748 euro.
TEMPI Le note dolenti sono essenzialmente due: i tempi e i soldi. I primi sono strettissimi: i progetti devono partire entro dicembre e a fine novembre devono essere già sul tavolo dell'assessorato alla Pubblica istruzione. Una corsa contro il tempo che si sarebbe potuta evitare - evidenziano i dirigenti - se la Regione avesse comunicato qualcosa alle scuole: della delibera non c'era traccia né sul sito della Giunta né su quello dell'ufficio scolastico regionale. Sarebbe stato il segretario di una scuola a dare l'avviso, che poi si è propagato con il solito tam-tam nelle scuole, ufficializzato solo una settimana fa in una conferenza con i presidi a Oristano. Insomma: i soldi arrivano quando la scuola si è già organizzata, distribuendo incarichi e orari al personale.
FINANZIAMENTI A differenza dell'anno scorso, i fondi 2009-2010 sono destinati per il 60 per cento a dare un sostegno ai precari rimasti senza cattedra e stipendio, dopo i tagli effettuati dal ministero: lo Stato non li ha assunti e si cerca di correre ai ripari in parte con questi fondi, che vengono così sottratti alla gestione della scuola. Che, oltrettutto, quest'anno deve fare i conti con un budget inferiore di 10 milioni di euro rispetto al precedente finanziamento regionale. «Noi per tre mesi abbiamo lavorato senza supporto di docenti aggiuntivi, senza poter concedere a un insegnante di partecipare a un corso di aggiornamento perché non abbiamo da chi farlo sostituire - dice il preside del liceo scientifico Pacinotti Silvano Deplano - se questi soldi fossero arrivati in tempo, visto che noi lavoriamo dal primo settembre, ci saremmo potuti organizzare per gestire più facilmente le classi, più di 1400 alunni. Ora che si apre qualche spiraglio di utilizzo dei fondi non è però ancora chiaro come spenderli: abbiamo più di centomila euro ma ci sono vincoli tali da comprometterne il loro buon utilizzo. Faremo del nostro meglio».
PROGETTI I soldi serviranno quest'anno a “coprire” le attività essenziali: in sostanza si dovrà dire addio ai laboratori extra-curriculum, teatrali, di cinema, musica, lingua sarda. «Quest'anno - sintetizza una docente - dobbiamo supplire alle carenze dello Stato». L'anno scorso ne erano stati realizzati diversi, che completavano quelli curriculari per l'approfondimento e il miglioramento della qualità dell'insegnamento (soprattutto di matematica e italiano). «Quest'anno bisogna fare i conti con nuove risorse: ci dedicheremo essenzialmente al recupero, visto che sul sostegno siamo fortunati e non abbiamo necessità», spiega Francesco Manconi, dirigente di via Garavetti, «non sarà più possibile fare laboratori extra-didattici come è accaduto l'anno scorso, quando la delibera prevedeva esplicitamente che metà delle risorse venisse dedicata a queste attività». Così anche all'Alfieri, dove l'anno scorso c'era il doppio dei soldi: «È una delibera completamente diversa rispetto a quelle precedenti - spiega la preside Gabriella Artizzu - i finanziamenti non sono più destinati ai laboratori ma alle attività di recupero: questi 50 mila euro ci consentiranno di avere nuove risorse umane che impiegheremo sul sostegno e nei laboratori di matematica e italiano»
HANDICAP Le scuole sono chiamate a mettere in atto azioni a sostegno degli alunni disabili, integrando le ore mancanti. «Il problema è che tra i precari che devono garantire la stesura e la realizzazione di questi progetti non vi sono docenti sufficienti, specializzati nella gestione dell'handicap, che abbiano maturato i 180 giorni di servizio previsti dal decreto salva-precari, soprattutto alle superiori - denuncia Giuseppe Argiolas del Ciis - il 19 a Roma denunceremo il problema al ministro». Niente progetti extra didattici alla scuola di Sant'Elia, i soldi servono per altre urgenze: «Punteremo sul sostegno - dice la preside dell'istituto comprensivo di via Schiavazzi, Valentina Savona - da noi sono state tagliate molte cattedre nelle medie e cercherò di utilizzare tutti i fondi per superare questa difficoltà». Perplessità anche sul reclutamento dei docenti: se si assume un'insegnante che poi va in maternità, chi la sostituisce? O meglio, chi la paga? Lo Stato o la scuola?
CARLA RAGGIO

19/11/2009