Rassegna Stampa

Il Sardegna

C'è qualcosa di dantesco

Fonte: Il Sardegna
17 novembre 2009

Per palati raffinati Al Civico tre giorni dedicati alla poesia organizzati dell'autore milanese Guido Oldani: «Qui i contorni sono più nitidi, come nella pittura di Cezanne». di Anna Brotzu

Ho scoperto la Sardegna un anno fa, e mi sono innamorato di voi»: esordisce così il poeta milanese Guido Oldani, in trasferta nell'Isola per svelare in anteprima gli affascinanti intrecci e percorsi di “Traghetti di Poesia”, il festival dedicato alle scritture in versi – promosso dalla Provincia - che si svolgerà a Cagliari, nello spazio “Search” sul Largo Carlo Felice 2 (Sottopiano del Palazzo Civico) dal 27 al 29 novembre («ouverture di quella che spero sarà una trilogia, tra febbraio e aprile » precisa Oldani). «In questa terra circondata dal mare riconosco qualcosa di dantesco» prosegue l'artista, curatore per Mursia della collana “Argani”: «qui la realtà diventa iperrealtà, i contorni sono più nitidi, come nella pittura di Cezanne, e Rouault; e le sonorità della lingua, con le finali in “s”, parole e nomi così “antipetrarcheschi”; e poiché nell'antica diatriba io mi schiero con il poeta della Commedia, in quest'isola mi sento a casa». Una scelta dettata da passione e affinità che farà nascere nel capoluogo una manifestazione lontana dalla spettacolarizzazione mediatica: «occuparsi di poesia, nella stanchezza culturale che leggiamo e ascoltiamo intorno a noi, significa ritrovare la verginità del linguaggio; la narrativa si piega alle regole di una lingua troppo usurata, e scrivere noiroggi dà un piacere “televisivo” ». Mentre le navi di carta che simbolicamente solcheranno il Mediterraneo porteranno in una «Cagliari d'Europa una pluralità di voci, che si esprimono in limba e in italiano, greco e svedese con spazi di riflessione e di confronto, e interazioni e sconfinamenti nel video con la poesia sonora di Luigi Pasotelli, misconosciuto “eroe” della letteratura, e nella fotografia di Dino Ignani». Secondo Oldani: «Il senso e il ruolo della poesia oggi, proprio quando il potere sembra volersene appropriare in una sete d'eternità (mentre il vero poeta, come Dante, è uomo “contro”), e proliferano i falsi poeti, in un mercanteggiare sul dolore e sull'esilio, è di ritrovare dopo la globalizzazione e il capovolgimento del rapporto con la natura – diciamo che il gabbiano sembra un aereo, non più il contrario, e noi umani siamo i parenti poveri degli oggetti - uno sguardo nuovo sul mondo ». Alle incursioni nella «dialettica della critica, perché la poesia è movimento, e ai contrappunti ideologici e artistici del Nobel, con la vostra Deledda versus Ada Negri, o Fo e Luzi » si aggiungono gli incontri con gli autori, per «goderceli da vivi, questi poeti: da Maurizio Cucchi a Tiziano Rossi, Pozzani, Mascolo e Patrizia Valduga, l'ellenica Ersi Sotiropoulos e la svedese Ida Andersen; e cantadores e artisti come Paolo Zedda e Anna Cristina Serra nonché Giulio Angioni, Alberto Lecca e Roberto Belli, Lorena Carboni, Antonio Fiori e Franco Fresi».