Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Omosessualità e diritti, l’arretratezza culturale dell’Italia

Fonte: La Nuova Sardegna
12 novembre 2009

GIOVEDÌ, 12 NOVEMBRE 2009

Pagina 43 - Cultura e Spettacoli



«Leggendo Metropolitano» si è chiuso con un incontro con Anna Paola Concia e Franco Buffoni



Nei giorni del festival incontri con scrittori e studiosi di new media

SABRINA ZEDDA

CAGLIARI. «Lo stato di arretratezza della politica, rispetto ai diritti dei gay, in Italia è uguale tanto a destra come a sinistra. Solo che a sinistra, grazie al movimento omosessuale, hanno imparato a essere più educati». Nell’ultima giornata del festival «Leggendo metropolitano», domenica, organizzato da Prohairesis alla Vetreria, la deputata del Pd Anna Paola Concia non fa giri di parole per condannare l’ignoranza in fatto di tematiche sessuali della classe dirigente del Paese. Invitata con Franco Buffoni dell’Università di Cassino all’incontro «L’ordine del creato e le creature disordinate», moderato dal giornalista Felice Testa, la Concia, unica in tutto il parlamento ad aver dichiarato la propria omosessualità, ha ripercorso l’argomento prendendo spunto dall’ultimo libro di Buffoni «Zemel», edito da Marcos y Marcos. Una parola araba, “zemel”, che in italiano significa “frocio” e nel mondo musulmano basta e avanza per offendere, mettendo in discussione la virilità maschile. Ma a ben guardare, osserva Felice Testa, anche da noi i gay vengono indicati con epiteti offensivi: «Il cagliaritano “caghineri”, nel senso di chi si accompagna al “caghino” è tra gli insulti più diffusi». Tutto ciò per dire che la matrice del pregiudizio sta in una cultura sbagliata. Che Buffoni prende «di petto», andando all’origine: a quell’idea di diritto naturale secondo cui esiste una naturalità sessuale e una disordinarietà. «Si tratta - dice - di un retaggio abramitico che ha voluto vedere un ordine del Creato ma che già la filosofia del’900 ha superato». A dire che quell’ideologia è obsoleta è stata anche, nel 2007, la Comunità europea che in una direttiva (sinora disattesa dall’Italia) condanna i commenti discriminatori nei confronti degli omosessuali fatti da politici ed ecclesiastici. Di superamento di questa cultura parlano anche i fatti: «Le società più aperte sono anche quelle più ricche», riflette Concia, citando la Germania. Ma allora cosa è successo in Italia? Posto che per la politica la Chiesa conti parecchio, c’è anche dell’altro: «La politica non sa parlare di sessualità», dice Concia, che sul tema ha già dato la sveglia a Bersani. Inoltre, l’anomalia è sui media: «Non sarebbe forse diverso - domanda la parlamentare - Se i giornali scrivessero “L’Italia è malata di omofobia”, piuttosto che “Gli omosessuali sono malati”?». La quattro giorni di «Leggendo metropolitano», cominciata giovedì con la proiezione del film dell’americano «Drowing Restraint 9», nelle diverse sale dedicate agli incontri con scrittori, filosofi, editori e artisti ha offerto anche altri spunti. Sempre domenica si è parlato della volontà politica di sostenere l’arte, in un incontro con la responsabile del museo Man di Nuoro, Cristiana Collu, e l’artista Mauro Cossu. Sabato Carlo Infante, docente universitario di performing media, ha affrontato con Ivano Tienforti, presidente di Servizi di Consulenza imprenditoriale, e Carlo Crespellani, della Fondazione Ibm, il tema della narrativa dei nuovi media. Spazio anche agli autori emergenti: da Gaia Rayneri, autrice de «La pulce non c’è» (Einaudi) a Marco Massiroli, finalista con il suo ultimo libro «Bianco» al Premio Campiello 2009. In tutto sono stati proposti 55 eventi, più laboratori e giochi per bambini e diverse mostre allestite da associazioni come la comunità La Collina guidata da Ettore Cannavera.