Rassegna Stampa

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Cagliari, a Daniela Mura il Premio Emanuela Loi

Fonte: web Castedduonline.it
15 maggio 2023

Cagliari, a Daniela Mura il Premio Emanuela Loi

Sovrintendente capo della Polizia di Stato si distingue ogni giorno “per il suo impegno assiduo e per la sua non comune professionalità nella trattazione dei reati che coinvolgono vittime deboli, minori e donne”.

 

A Daniela Mura il Premio Emanuela Loi: sovrintendente capo della Polizia di Stato si distingue ogni giorno “per il suo impegno assiduo e per la sua non comune professionalità nella trattazione dei reati che coinvolgono vittime deboli, minori e donne”, tutti i reati ricadenti sotto il cosiddetto codice rosso. Non solo ha giurato per lo Stato ma la sua innata sensibilità nell’affrontare i casi più difficili è stata riconosciuta ufficialmente ieri mattina durante la cerimonia, presso la sala consiliare, della 15^ edizione del Premio Emanuela Loi.
È stato il Distretto Sardegna Fidapa Bpw Italy che ha conferito al sovrintendente capo della Polizia di Stato Daniela Mura, in servizio presso la Sezione Reati contro la persona della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, il merito
destinato alle donne delle Forze di Polizia: il sovrintendente capo Mura si è particolarmente distinta nello svolgimento del suo servizio “per il suo impegno assiduo e per la sua non comune professionalità nella trattazione dei reati che coinvolgono vittime deboli, minori e donne, spesso in situazioni di degrado sociale o comunque bisognose di assistenza. Si occupa della trattazione di tutti i reati ricadenti sotto il cosiddetto codice rosso. Opera da oltre dieci anni nello specifico settore e manifesta sempre eccellenti doti umane a favore delle vittime, accogliendole e sostenendole dal momento della denuncia sino alla definizione processuale e anche durante il percorso parallelo di sostegno e di aiuto da parte di operatori e soggetti del Terzo settore”.
“La sovrintendente capo Daniela Mura non risparmia mai le proprie risorse personali, mettendo alla prova sé stessa davanti a reati che richiedono un impegno psicologico e autocontrollo non comune e per la trattazione dei quali al rischio di esaurire le proprie risorse psico-fisiche è elevato. Ha no comuni competenze professionali della materia trattata che spaziano da quelle conoscenze prettamente giuridiche a quelle psicologiche, a quelle di comunicazione. Ha elevate attitudini investigative e di dialogo, che modulate con non comune sapienza riescono a conciliare il momento repressivo con quello preventivo”.
Oltre al sindaco Paolo Truzzu, al presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco e l’assessora Viviana Lantini, che hanno fatto gli onori di casa parlando della legalità come fondamento della vita sociale, erano presenti l’assessora regionale del Lavoro, Ada Lai, in rappresentanza del presidente della Regione Christian Solinas, il Questore di Cagliari, Paolo Rossi, la sindaca del Comune di Sestu, Paola Secci, le presidenti locali e nazionali della Federazione italiana donne, arti, professioni e affari, che dal 1994 organizza il Premio Emanuela Loi, dedicato al ricordo della cittadina di Sestu, Medaglia d’Oro al Valor civile che a soli 24 anni, il 19 luglio del 1992, durante il servizio di scorta al magistrato Paolo Borsellino, fu vittima con altri quattro colleghi (Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli), della strage di via D’Amelio a Palermo, dove perse la vita lo stesso Magistrato.
Tra i banchi dell’aula di Palazzo Bacaredda anche tanti studenti e scuole che hanno partecipato al concorso “Bullismo e cyber bullismo: conoscere per comprendere, prevenire, contrastare”. Quali cause fanno nascere tra giovani e giovanissimi/e tale forma di grave violazione dei diritti umani contro persone deboli e fragili? In quali contesti si diffonde maggiormente? I carnefici sono davvero “i più forti” o sono anche loro delle vittime? Quali possibili modalità di prevenzione? Questi sono solo alcuni spunti di riflessione sul tema su cui si sono impegnati accompagnati dai loro insegnanti. A trasmettere loro il significato della legalità anche la testimonianza di Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi.
Una figura importante e speciale quella di Daniela Mura soprattutto dopo gli ultimi dati Istat che collocano la Sardegna al terzo posto in Italia quanto a numero di accessi ai pronto soccorso isolani: donne intrappolate in un rapporto che credevano essere amore, per il quale hanno investito e consumato energie e vitalità pur di non ammettere, innanzitutto a se stesse, che le manifestazioni di violenza psicologica e fisica dell’uomo tutto sono tranne che amore. Un vortice di emozioni contrastanti a tal punto da innescare un corto circuito nella mente e nella psiche di chi ha dato tanto, troppo, a chi niente si meritava. Fuggire da tali situazioni non è semplice, si intrecciano dei processi difficili da capire per chi, per fortuna, non è stato risucchiato dal vortice della cosiddetta relazione tossica ma grazie a persone come Daniela Mura, che ha il compito di occuparsi di questi casi, accoglie chi più niente ha se non un’anima completamente devastata. Un compito che va ben oltre le prestazioni professionali che impongono domande non semplici per la vittima di turno e che, con umanità e consapevolezza, accompagna verso la salvezza. Un cammino difficile e lungo, che deve essere percorso senza fretta per superare il trauma subito: attraversare il dolore, la confusione totale che genera la dissonanza cognitiva, la crisi d’astinenza che si sviluppa. Ma alla fine del tunnel vi è la cosiddetta rinascita e la consapevolezza di dover ringraziare a chi, come Mura, si prodiga al fine di far prevalere la giustizia sul malo modo di annientare una donna con la violenza.