Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’arte di «Rendering», quella linea di confine tra Schubert e Berio

Fonte: La Nuova Sardegna
9 novembre 2009

LUNEDÌ, 09 NOVEMBRE 2009

Pagina 22 - Cultura e Spettacoli



Al Comunale, la splendida partitura diretta dal maestro Pinchas Steinberg ha inaugurato la Stagione del Lirico




GABRIELE BALLOI

CAGLIARI. Se è vero, come azzardava Karl Popper, che nella scienza ci voglia spesso un intuito d’artista, è vero altrettanto che l’arte a suo modo proceda frequentemente come una scienza. «Rendering» di Luciano Berio sembra avvalorare proprio tale assunto. Il grande compositore ligure, scomparso nel 2003, ricevette nel 1986 una particolare commissione per la «Schubertiade» di Hohenems: ricostruire quella che sarebbe stata probabilmente una «Decima Sinfonia» di Franz Schubert, di cui restavano soltanto alcuni abbozzi pianistici.
Ma dagli appunti, risalenti alle ultime settimane di vita del musicista austriaco, Berio ricava uno straordinario “restauro”, non una ricostruzione. Lui stesso scrive: «Lavorando sugli schizzi di Schubert mi sono proposto di seguire, nello spirito, quei moderni criteri di restauro che si pongono il problema di riaccendere i vecchi colori, senza però celare i danni del tempo e gli inevitabili vuoti creatisi nella composizione». Il procedimento di Berio è quindi tanto complesso quanto geniale, raffinato perchè profondamente cosciente dei limiti nel completare ciò che è rimasto incompiuto.
Come uno scienziato, affronta la partitura quasi fosse un corredo genetico danneggiato: sviluppa e dà vita al materiale già presente, ispirandosi all’orchestrazione delle precedenti sinfonie schubertiane, mentre “riempie” le lacune degli appunti senza nasconderle, anzi, evidenziando la linea di confine tra la sua impronta e quella di Schubert. È con questo lavoro sensazionale che si è inaugurata, venerdì e sabato, la nuova Stagione concertistica del Lirico. Pinchas Steinberg era sul podio del Comunale a dirigere Orchestra e Coro dell’Istituzione anche in un’altra pagina, fra le più celebri e monumentali nella storia della musica, la «Nona Sinfonia» op.125 di Ludwig Van Beethoven.
Steinberg, già ospite del Lirico in altre occasioni, eccelle anche stavolta per equilibrio ed eleganza interpretativa. Nei tre movimenti sinfonici del «Rendering», ad esempio, si colloca perfettamente fra gli echi di un classicismo oramai superato ed il nuovo mondo espressivo che Schubert andava esplorando. Trascinante soprattutto l’«Allegro» finale, una pagina che gli ascoltatori più abituali di Radio3 conosceranno di certo, essendo stata adoperata per anni come stacco musicale fra una trasmissione e l’altra. Negli inserti più riconducibili a Berio trova sonorità analitiche, sottili e cristalline, che ne mostrano in filigrana la trama fitta ed elaborata. Nella «Nona» di Beethoven, invece, il direttore israeliano tira fuori una tensione epica e vigorosa, di enorme pathos, che tuttavia non manca di rigore, nè di chiarezza sia ritmica che timbrica. Buono il quartetto vocale di solisti: Adina Aaron (soprano), Ildiko Komlosi (mezzosoprano), Scott Mac Allister (tenore) e Rudolf Rosen (baritono).
E domani sera alle ore 20,30 al Comunale arriva il direttore Claudio Abbado alla guida della prestigiosa Orchestra Mozart.