Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Facebook, monta la protesta

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2009

Su internet. Circa 1500 adesioni al gruppo “Povero Poetto”



La notizia dell'ultimatum ai gestori dei chioschetti ha fatto esplodere anche un dibattito su internet, coinvolgendo in poche ore quasi 1500 persone nella popolarissima comunità virtuale di Facebook.
Pubblicata poco dopo mezzogiorno di ieri, alle 19.30 la pagina “Povero Poetto” aperta con l'articolo dell'Unione Sarda che annunciava l'ordine di demolizione aveva già 1496 adesioni e svariate decine di commenti. «Mi chiedo: ma ha senso distruggere un'economia e un sistema dell'intrattenimento che funziona?, scrive Emanuele Frongia , preoccupato per le ricadute sull'occupazione». Gli fa eco Guido Solinas : «Che vergogna». digita nel suo commento. «In questi ultimi 10 anni era nato qualcosa di veramente bello. Divertimento, musica e cultura per tutti i gusti in una ambientazione meravigliosa e a disposizione di tutti». «Che delusione», dice Sonia Lai , mentre Stefano Orgiana considera «assurda» la decisione. «Purtroppo era nell'aria da qualche anno», commenta Michele Demontis . «Gli stessi chioschetti non di rado si sono posti nella condizione di fornire al comune l'alibi per simili provvedimenti. Ad ogni modo non tutto è perduto».
In molti sposano la mobilitazione, pronti a manifestare non solo sul web. «Premettendo che io sono per la salvacoste», scrive una giovane utente che si fa chiamare Ari Jònes. «Ma sono convinta che qui avrebbero potuto chiudere un occhio! Perché, comunque, è una spiaggia cittadina, luogo di ritrovo. Condonano cani e porci e non queste attività. Il Poetto, poi, l'hanno ammazzato il giorno del ripascimento».
Numerosi gli interrogativi anche sul futuro dei ritrovi giovanili. «Se chiudono i chioschetti», dice Angelo Serra , «i ragazzacci della notte saranno costretti a dover stare a girovagare per la città. Risultato? Aumenteranno gli schiamazzi notturni al centro per la gioia delle famiglie per bene. Ma va beh, magari metteranno il coprifuoco con le ronde armate per mantenere l'ordine». Il popolo della rete, soprattutto ragazzi, inizia a contarsi, ma non ci saranno manifestazioni immediate. «Ragazzi propongo di aspettare due giorni prima di capire se questa è la situazione definitiva», dice Emanuele Frongia . «Una volta pronti, organizzare una manifestazione sabato o domenica al Poetto, con tanto di musica e dibattito». Poi la conta: «Siamo già 1500», si legge nell'ultimo intervento, «stiamo facendo un ottimo lavoro. Speriamo di essere altrettanto numerosi al momento della mobilitazione".
FRANCESCO PINNA

09/11/2009