Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Diritto di prelazione per gli attuali gestori»

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2009

Poetto. Dopo la firma delle ordinanze di demolizione si apre il dibattito sul futuro dei chioschetti

La maggioranza: nuove norme per i baretti ma senza cacciare i titolari

La bozza di Pul che la Giunta comunale ha inviato al Consiglio prevede concessioni annuali da rinnovare al massimo per quattro anni.
Una spiaggia urbana che ogni estate subisce la pressione di 400 mila potenziali visitatori e che nella stagione turistica del prossimo anno potrebbe presentarsi completamente trasformata. Se l'ordinanza di demolizione per i 21 baretti del Poetto (partita nei giorni scorsi dal Comune) dovesse essere effettivamente eseguita, l'offerta di servizi si ridurrebbe drasticamente.
LA CRITICA «La questione del Piano di utilizzo del litorale è stata fin qui gestita non bene dalla Giunta comunale - azzarda Massimiliano Tavolacci, esponente dell'Udc e presidente della commissione Urbanistica - è dal 2006 che ne parliamo ma il Consiglio non ha mai potuto esprimersi in materia. Avevamo chiesto all'esecutivo di aprire un tavolo di confronto con il governatore Cappellacci e l'assessore Asunis, per ricontrattare i parametri stabiliti dalla legge voluta da Soru. Ma non siamo stati ascoltati».
I PROBLEMI Il Piano approvato alla fine del gennaio scorso dalla Giunta comunale prevede alcune novità che sono fortemente contestate dagli attuali gestori. Anzitutto ci sono problemi per quel che riguarda la localizzazione dei baretti, che sono stati previsti in posti totalmente diversi rispetto agli attuali. In ogni caso tutti dovrebbero arretrare di qualche metro, per lasciar spazio a una passerella che attraverserà longitudinalmente l'arenile. C'è poi un problema legato alle dimensioni: tutti perderebbero per strada circa il 30 per cento di cubatura. E la necessità, prevista dalle normative comunitarie, di bandire delle nuove gare di evidenza pubblica per le nuove concessioni.
IL FUTURO La bozza di Pul che la Giunta comunale ha inviato al Consiglio prevede anche altre novità che potrebbero spazzar via non solo fisicamente l'attuale conformazione del Poetto: le concessioni verrebbero rilasciate a cadenza annuale e potrebbero essere rinnovate al massimo per un quadriennio, prima di una nuova gara pubblica. Non sarebbe previsto nessun servizio di ristorazione ma solo la somministrazione di bevande e cibi precotti. E gli stabilimenti potrebbero disporre al massimo di 40 spazi-ombra. Significherebbe avere un ridotto margine di guadagno, che metterebbe a rischio la buona riuscita dell'azione imprenditoriale.
LA POLITICA Edoardo Tocco, consigliere regionale (Pdl) e comunale (Forza Italia), dice di non essere d'accordo «con la cacciata dei commercianti del Poetto. Vanno seguite le normative regionali e comunali, ma sono contrario a mettere la gente sulla strada da un giorno all'altro. Servono una soluzione transitoria e un diritto di prelazione da assegnare agli attuali gestori». Di ricerca di una soluzione politica parla anche il capogruppo di An Alessandro Serra: «Vogliamo un'amministrazione, compresa la parte burocratica, amica di chi fa impresa - sostiene - immaginiamo un Poetto in cui si possano svolgere attività balneari, cenare, sentire musica dal vivo, in maniera compatile con il territorio».
Da Andrea Scano (Pd), critiche al Comune: «La situazione, senza regole certe e con ordinanze di demolizione in arrivo, è l'inevitabile risultato di anni e anni di inerzia e ritardi. Il Pd sta rimarcando da anni l'urgenza dell' approvazione di un piano che dovrebbe gestire con regole chiare e precise i litorali cagliaritani». Per Lorenzo Cozzolino, consigliere del Pd, «si deve arrivare a capire che i baretti non possono stare sulla spiaggia per dodici mesi l'anno - sostiene - servono strutture amovibili, utilizzabili solo in primavera e in estate. Serve anche una maggiore tutela dei residenti».
Massimo Zedda, consigliere regionale e comunale di Sinistra e libertà, ricorda che «per anni il litorale è stato abbandonato, con interventi che lo hanno deturpato. Deve essere riprogrammato nel suo insieme e non con interventi episodici, scollegati tra loro». Per il giovane consigliere «il Comune per anni è stato assente. Da mesi attendiamo di discutere il Pul».
ANTHONY MURONI

09/11/2009