Rassegna Stampa

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Terramaini, la storia infinita della ciclabile per Molentargius

Fonte: web sardiniapost.it
19 ottobre 2022

Terramaini, la storia infinita della ciclabile per Molentargius
La Fiab chiede l’accesso agli atti sui lavori per il completamento dell’infrastruttura e magicamente ricompaiono gli operai e le ruspe. Ma fino a quando?

 

È l’infrastruttura più desiderata dai ciclisti cagliaritani perché consentirebbe di evitare il pericolosissimo marciapiede che costeggia l’asse mediano. Eppure i lavori per la realizzazione del collegamento tra la pista ciclabile di Terramaini e il parco di Molentargius, un tratto di qualche centinaio di metri, sono ormai fermi da anni. Ogni tanto qualcuno apre le recinzioni e si intrufola a contemplare il cantiere desolatamente abbandonato. Ogni tanto la Fiab, associazione di ciclisti cagliaritani, bussa alla porta per chiedere spiegazioni al Comune di Cagliari che, incalzato dai ciclisti, manda qualche operaio.

“La settimana scorsa abbiamo chiesto ufficialmente un accesso agli atti per comprendere i motivi dei ritardi sui lavori della pista ciclabile lungo il canale Terramaini – si legge sulla pagina FB della Fiab Cagliari -. Oggi, dopo mesi di stallo, abbiamo trovato qualche timido operaio e un escavatore in azione. Bene, vorrà dire che, se serve a smuovere le acque, lo faremo più spesso! Ajó, che dovete recuperare il tempo perso!”.

L’accesso agli atti richiesto dall’associazione dei ciclisti spiegherà finalmente perché i lavori, che prevedono in primo luogo la realizzazione della rete di distribuzione delle acque provenienti dal depuratore di Is Arenas, sono ancora fermi (in base ai cartelli appesi sulla recinzione sarebbero dovuti terminare a gennaio 2021).

Era stato il sindaco Paolo Truzzu, nel febbraio 2021, a spiegare che questo clamoroso ritardo era dovuto a molteplici ragioni. Innanzitutto questioni burocratiche dovute al fatto che la pista insiste su un’area protetta in cui ogni intervento richiede una relazione di un naturalista. Non solo: pare che la Soprintendenza avesse contestato pure il tipo di manto da utilizzare per realizzare la pista. Altro problema – in corso di scavo – era stato il ritrovamento di una vecchia vasca che era stato era stato necessario spostare (c’erano voluti oltre tre mesi per ottenere l’autorizzazione).

Ma il ritardo dei lavori – aveva spiegato Truzzu – era stato determinato in quel periodo anche dal clima. Il febbraio 2021 era stato infatti abbastanza piovoso.

Eppure nel frattempo le stagioni si sono susseguite. E’ arrivata prima la primavera 2021, poi l’estate, poi l’autunno. Poi, dopo un altro piovoso inverno, è arrivato anche il 2022, con le sue giornate di primavera molto adatte ai lavori all’aperto.

Ma il cantiere è rimasto sempre abbandonato. Qualche ruspa è comparsa soltanto in questi giorni, dopo l’accesso agli atti della Fiab che probabilmente consentirà di conoscere il perché di questo ritardo.

Autorizzazioni? Burocrazia? Un’altra vasca da spostare? Troppo sole?

I ciclisti cagliaritani nel frattempo attendono. Nella speranza che il collegamento tra la pista ciclabile di Terramaini e il parco di Molentargius non diventi la solita eterna incompiuta.