Rassegna Stampa

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Febbre del Nilo, altri 4 casi. I consigli della Asl: “Occhio anche ai sottovasi delle piante”

Fonte: web sardiniapost.it
2 settembre 2022

Febbre del Nilo, altri 4 casi. I consigli della Asl: “Occhio anche ai sottovasi delle piante”

La Febbre del Nilo continua a fare paura nell’Oristanese: la Asl territoriale annuncia in una nota che “tra ieri e oggi sono stati accertati nella Provincia altri quattro casi che si aggiungono ai due già diagnosticati nei giorni scorsi dal Laboratorio analisi dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari”.

Ancora dal comuncato: “Cinque dei sei pazienti sono ricoverati all’ospedale San Martino, mentre il sesto si trova al Brotzu di Cagliari. Tutti i soggetti, che hanno più di 60 anni e patologie pregresse, sono tenuti sotto osservazione e monitorati costantemente”.

Il Dipartimento di prevenzione ha inviato ai Comuni di residenza dei pazienti (Oristano e Simaxis) la proposta di ordinanza per il rafforzamento delle misure di prevenzione e protezione, già attivate con l’inizio della stagione estiva. “Per fare il punto sulla situazione questo pomeriggio è stata convocata una nuova Unità di crisi presieduta dal  direttore sanitario Antonio Maria Pinna”.

“Il virus West Nile, trasmissibile dagli uccelli infetti all’uomo o ad altri animali attraverso la puntura di zanzara, nell’80 per cento dei casi si sviluppa in maniera asintomatica, nel 20 per cento causa sintomi simili a quelli influenzali (febbre, mal di testa, nausea e vomito) e in una percentuale inferiore all’1 per cento provoca encefaliti o meningoencefaliti”, hanno spiegato ancora dalla Asl.

«È importante che i cittadini, in particolare anziani e fragili, si proteggano adottando una serie di precauzioni – ricorda ancora una volta la direttrice del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Maria Valentina Marras –. In primo luogo occorre evitare i ristagni d’acqua, dove proliferano le larve di zanzara. Per questo è necessario svuotare di frequente sottovasi di fiori, secchi, copertoni, barili; cambiare spesso l’acqua delle ciotole per animali; tenere le piscine per bambini vuote o coprirle quando non sono usate; trattare con prodotti larvicidi tombini e pozzetti di sgrondo delle acque piovane, zone di scolo e ristagno; verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite; coprire le cisterne e i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere. Per difendersi dalle punture – prosegue la dottoressa Marras – è poi consigliato schermare porte e finestre con zanzariere, utilizzare repellenti cutanei per allontanare gli insetti, evitare di sostare in zone in cui sono presenti laghetti artificiali e ristagni d’acqua, come giardini e parchi, in particolare all’imbrunire e di notte, quando le zanzare sono più attive”.