Il mare più bello? È quello pugliese. La Sardegna si deve “accontentare” del secondo posto
A livello nazionale anche quest’anno sono numerose le regioni in cui oltre il 90% di acque è nella classe eccellente; sommando anche le buone, si arriva a livello nazionale al 94%.
La stagione estiva è in corso e anche quest’anno le acque di balneazione italiane (sono oltre 6.000 i km monitorati) vengono sottoposte a periodici controlli per garantire la salute dei bagnanti. Il monitoraggio viene effettuato quasi ovunque dal personale delle Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente, gli enti pubblici che, insieme a Ispra, formano il Sistema nazionale di protezione ambientale. In totale ogni anno vengono effettuate le analisi su circa 30.000 campioni prelevati nei mari e nei laghi italiani.
I dati del quadriennio 2018-2021 – pubblicati sui siti delle diverse Arpa/Appa, sul portale acque del Ministero della Salute e dalla Agenzia Europea dell’ambiente, che ha realizzato anche una mappa interattiva – hanno portato al giudizio che resterà in vigore per tutta la stagione balneare 2022: da scarso (meno del 2% dei casi) a eccellente (89%), ogni singolo tratto di costa mantiene per tutta l’estate la classificazione che testimonia il recente andamento di quel tratto.
Discorso diverso invece per la balneabilità durante tutto il periodo estivo: raccolti e analizzati in laboratorio almeno una volta al mese, i campioni prelevati servono a verificare l’assenza o la presenza (sopra una certa soglia) di due parametri, Escherichia coli ed enterococchi intestinali.
Tornando alla classificazione e al sistema di controllo, a livello nazionale anche quest’anno sono numerose le regioni in cui oltre il 90% di acque è nella classe eccellente; sommando anche le buone, si arriva a livello nazionale al 94%.
In particolare, si evidenziano i risultati in Puglia (99% di acque eccellenti), Sardegna (97,6%) e Toscana (96%), risultate le tre regioni migliori.
I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono il 100% di acque eccellenti.
Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).
Nell’ambito dei controlli della balneazione si svolge anche il monitoraggio che riguarda le alghe potenzialmente tossiche, presenti negli ambienti acquatici: la loro ricerca serve anche per capire eventuali correlazioni con il riscaldamento globale. Sono organismi unicellulari che vivono soprattutto in specifici punti a scarso ricambio idrico, caratterizzati da piccole insenature, presenza di scogli, ciottoli, barriere artificiali, oltre ad altre macroalghe. I cianobatteri, ricercati anche nelle acque di balneazioni lacustri, e lungo le coste marine in particolare Ostreopsis ovata, possono, in particolari condizioni favorevoli, dare luogo ad evidenti fioriture – i cosiddetti bloom – fenomeni di riproduzione esponenziale fino a milioni di cellule per litro d’acqua.